Cronaca locale

Va di moda il «no» ai vaccini E tornano morbillo e pertosse

Sempre più famiglie non sottopongono i figli a profilassi In aumento i casi di malattie che sembravano debellate

Va di moda il «no» ai vaccini E tornano morbillo e pertosse

A Milano ci sono 1.400 bambini che non hanno fatto il vaccino contro il morbillo. Significa che il virus non può essere debellato fino in fondo negli asili e nelle scuole.

In teoria l'Organizzazione mondiale della sanità ha previsto un azzeramento dei casi di morbillo in tutta Europa entro il 2015. Ma i bambini contagiati lo scorso anno sono stati 146 in Lombardia e 47 a Milano. Un dato in miglioramento (nel 2013 ci sono stati 703 casi in Lombardia e 323 a Milano) ma non sufficiente. Da qui l'appello dei medici alle mamme: «Portate i vostri bambini a vaccinarsi». Eppure c'è una percentuale (circa il 10%) che non si sogna minimamente di tutelare i propri figli da malattie pericolose. Si tratta delle mamme «salutiste», quelle che non vogliono iniettare «veleni» nel corpo dei loro bimbi. Ma per lo più, sostengono i pediatri, si tratta di mamme «mal informate» che non si rendono conto dell'importanza di difendere i neonati da certe malattie. In tante hanno sposato le teorie secondo cui i vaccini possono portare all'autismo o a effetti collaterali pesanti, senza rendersi conto del rischio sociale della mancata copertura anti virus. «È molto grave non riuscire a intercettare quel 10% di bambini nella nostra campagna di vaccinazioni - sostiene Marino Faccini, responsabile della struttura di Profilassi malattie infettive dell'Asl di Milano - Una parte viene recuperata in età scolare ma altri vengono persi. E il morbillo da adulti può essere molto pericoloso».

«Un solo caso di morbillo è una sconfitta delle campagne di vaccinazione» sostiene Nicola Principi, professore in pediatria dell'Università degli Studi, per una vita a fianco dei bambini alla clinica De Marchi. Ma non è solo il morbillo a preoccupare i medici. A causa dei bambini non vaccinati, stanno ritornando malattie che in teoria dovrebbero appartenere al secolo passato: dalla polmonite alla pertosse, che per i più piccoli possono essere mortali. E poi c'è l'allarme meningite: nell'Asl di Milano mancano all'appello dei neonati da vaccinare oltre mille bambini.

Per questo sta per partire una campagna pro vaccini molto capillare. A fare da apripista è l'Asl di Monza e Brianza che il 19 ottobre ha in programma un convegno alla Bicocca. «Il nostro obbiettivo - spiega il direttore dell'Asl monzese Matteo Stocco - è mantenere la copertura vaccinale al di sopra del 92%. Ci saranno incontri nelle farmacie e campagne nelle scuole».

E sono proprio le farmacie a dare la loro disponibilità per distribuire informazioni e volantini: «Ogni giorno - spiega Annarosa Racca, presidente di federfarma - registriamo che, per un insieme di pregiudizi e credenze scientifiche, la cultura delle vaccinazioni nella popolazione stenti ad affermarsi e talora sia addirittura in calo rispetto agli anni passati».

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