Cronaca locale

«Vantaggi concreti per i cittadini Ma guai a parlare di autonomia»

I 5 Stelle: «Nostra la proposta di legge, ma la Lega ci prova»

Marta Bravi

Stefano Buffagni, portavoce del Movimento 5stelle in consiglio regionale ci spiega il senso del referendum?

«Intanto diciamo che si tratta della nostra proposta di legge, e non di quella della Lega, che si rifà all'articolo 116 comma 3 della Costituzione».

Non si tratta di autonomia?

«Non si può chiedere di diventare una regione a statuto speciale con un referendum consultivo».

Che cosa cambierà?

«Intanto debutterà il voto elettronico: gli elettori dovranno recarsi alle urne e votare su un touch screen. L'obiettivo è ampliare la partecipazione e arrivare a consultazioni su macroaree».

Cosa cambia per i lombardi?

«La Lombardia avrà la possibilità di gestire 8 miliardi in più per istruzione, tutela dell'ambiente, dissesto idrogeologico e sviluppo delle imprese».

Le risorse sarebbero quindi vincolate?

«Certo! Maroni confonde volutamente le acque parlando di autonomie e non specificando la destinazione delle risorse. Questi 8 miliardi non verranno distolti da altre regioni e saranno vincolati a questi capitoli di spesa».

Voi sostenete che non sono soldi sprecati...

«Certo! Le regioni, solo quelle virtuose, avranno più risorse da gestire e più competenze. Si potranno risparmiare soldi, e sbloccare progetti. Esattamente il contrario di quello che voleva fare Renzi con il suo referendum, che accentrava molte cose».

Facciamo un esempio, cosa potrebbe cambiare per le imprese?

«Non accadrebbero più casi K Flex, aziende che vengono finanziate dal Ministero e poi delocalizzano in Polonia. In questo modo ci sarebbero forme di controllo e di norme più specifiche, come l'istituto del cofinanziamento, per aiutare le piccole e medie imprese. Stesso discorso per l'ambiente: qualsiasi progetto gestito da un solo ente potrebbe andare avanti più velocemente e, facendo un'unica gara, si potrebbero risparmiare risorse preziose».

Cosa pensa dell'election day?

«Una cosa sola: non si può fare. Non si possono votare insieme politiche o amministrative e referendum. Il governatore Maroni lo sa bene, perché per ben due volte da ministro dell'Interno bocciò la richiesta. Ma è evidente che fa finta di nulla perché ha fretta di utilizzare il legittimo impedimento per scampare al processo».

Si candida alle Regionali?

«Boh, non è questa la priorità.

Ci ragioniamo e vediamo quel è la scelta».

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