Cronaca locale

Venti entreranno in servizio sulla linea rossa, gli altri dieci sulla verde

Venti entreranno in servizio sulla linea rossa, gli altri dieci sulla verde

L’investimento non risulta nel bilancio di previsione del Comune ma la gara per i nuovi treni del metrò è partita lo stesso. A budget ci sono 300 milioni di euro per acquistare trenta treni. «Sì, ma sono sicuro che ne spenderemo molti meno» si augura il presidente di Atm Bruno Rota in attesa delle offerte. La gara è al ribasso, si chiuderà il 15 settembre e servirà a mettere sui binari 20 treni nuovi di zecca per la linea rossa e dieci per la linea verde. Così l’azienda di trasporti risponde ai dubbi e alle richieste di trasparenza sollevate dai consiglieri del Pdl durante la commissione Bilancio e trasporti.
Tuttavia le incognite da chiarire restano parecchie. Una su tutte: come farà Atm a far quadrare i bilanci? Rota spiega che l’azienda deve fare i conti con un aumento dei costi energetici e del carburante del 24%. Una botta che tuttavia non viene compensata dal contratto di servizio, che si adegua all’inflazione con un incremento di solo il 2%. «Ci crea difficoltà tenere i conti in pareggio nel 2012 - Bisogna fare drammatici recuperi di produttività, rivedere l’organizzazione e ottimizzare il servizio». Si comincerà con una pulizia delle «zone morte», cioè un taglio delle corse negli orari meno frequentati e meno sature (che ovviamente su milioni di chilometri di percorso ci sono) ma per ora non si parla di nessun aumento delle tariffe. Anche se, spiega Rota, «a livello europeo si stanno studiando delle soluzioni, come la possibilità che i governi prevedano contratti di servizio che seguano queste variazioni». A nome del Pdl, Carlo Masseroli dà un paio di suggerimenti per rientrare nei costi. Uno: affidare il servizio dei bus su gomma ai privati tramite una gara in modo da abbattere i costi pubblici a carico di Atm. Due: incorporare in Atm la Amat, l’agenzia milanese di mobilità e ambiente, che svolge la maggior parte delle ricerche per conto o a beneficio della stessa Atm. «Tagliando questi costi - incalza Masseroli - magari si evita di infierire sulle tasche della gente. Faccio presente che la differenza tra entrate e uscite l’anno prossimo sarà pari a 250 milioni di euro». A rimpinguare le casse ci pensano gli introiti: a maggio si registra un incremento del 31,5% per gli abbonamenti mensili urbani e del 32% per gli annuali urbani rispetto al 2011.

Continua la flessione dei «titoli occasionali» (-9%) ma i ricavi di biglietti e abbonamenti hanno registrato un aumento pari a 4,8 milioni di euro, +27%.

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