Cronaca locale

Il vertice nella sede Expo svela l'ambiguità del Pd

Il manager candidato si scusa e promette: «Non accadrà più» Ma l'uso privato di quello spazio sembra la punta dell'iceberg

Alberto GiannoniUn «disguido». Beppe Sala, commissario Expo e candidato, comprensibilmente, cerca di minimizzare. E prova a buttarla in politica. Ma l'episodio dell'incontro elettorale tenuto nella sede Expo ha destato preoccupazione e sorpresa, anche e soprattutto a sinistra.La vicenda è emersa casualmente da una foto pubblicata su facebook. Il commissario Expo si è scusato (con qualche «se e ma» di troppo) ma la figuraccia non sfugge a nessuno. E oggi ha una portata, anche simbolica, che rischia di travolgere le già traballanti primarie del Pd. Anche perché svela un intreccio che qualcuno - dalle parti del partito - considera «la punta dell'iceberg». Il dubbio che serpeggia nel suo stesso schieramento è questo: Beppe Sala, candidatosi alle primarie della sinistra, ha sempre tenuto gli strumenti legati al suo incarico di commissario Expo dall'attività di natura politica ed elettorale? Il candidato rivale di Sala, Pierfrancesco Majorino, con una punta di compiacimento, dopo un giorno è intervenuto. Appellandosi agli avversari. Sì, perché il caso riguarda, indirettamente anche Francesca Balzani. Vicesindaco e candidata, anche sull'ex deputata europea del Pd grava un interrogativo: Balzani ha usato l'ufficio dell'assessorato per un incontro di natura politico-elettorale? È un compagno di partito a dirlo. Ruggero Gabbai. Il presidente della commissione Expo, dopo aver pubblicato la foto di Sala, ha tentato di giustificare il manager facendo presente, incautamente, che «lo stesso gruppo ha fatto visita a Balzani nel suo ufficio in Comune». Si sarà forse trattato di un incontro della sola Balzani, non si sono viste immagini e fanfare elettorali, ma la domanda è inevitabile: c'è stato l'incontro. «Se dico che l'ha fatto anche la Balzani mi dite che faccio polemica - ha commentato Majorino - Facciamo che non lo fa più nessuno così evitiamo polemiche»Sala lunedì sera ha tentato di spiegare in qualche modo: «Non potevo uscire - ha detto - e se dobbiamo fare una tragedia di questa cosa qui possiamo farlo». Ieri è tornato a parlarne. Ha assicurato che «non avverrà più». E ha ricordato di aver «già riconosciuto che si poteva evitare» e che «si è fatto, in buona fede, solo per conciliare l'incontro con la mia agenda».Dalla vicenda non esce bene neanche un esponente importante del Pd come Lele Fiano. L'ex consigliere comunale Fiano da poche settimane ha ritirato la sua candidatura proprio a beneficio di Sala. Ma aveva l'esperienza e la sensibilità istituzionale per valutare l'inopportunità di quell'incontro, cui ha partecipato. E lo stesso vale per l'ex vicesindaco, Ada Lucia De Cesaris, altra partecipante al vertice nella sede Expo.Oltremodo discutibile, ed è stata discussa anche in Consiglio comunale, la posizione dello stesso Gabbai, esponente del Pd e presidente della commissione Expo. Gabbai, nella contesa delle primarie, si è pubblicamente schierato dalla parte del commissario Expo-candidato. E questo suscita non pochi dubbi di immagine, e di opportunità, sull'esercizio delle funzioni di controllo previste dal suo incarico istituzionale a Palazzo Marino.

Il presidente del Consiglio comunale Basilio Rizzo e lo stesso sindaco Giuliano Pisapia, si staranno probabilmente interrogando su quanto la vicenda possa aver nuociuto al prestigio del Comune.

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