Cronaca locale

Vicesindaco donna e assessore gay. E se fossero bravi?

La campagna elettorale vira sui temi del politicamente corretto

Vicesindaco donna e assessore gay. E se fossero bravi?

Un vicesindaco donna, un assessore gay. La campagna elettorale vira sui temi del politicamente corretto. Il candidato Giuseppe Sala, per uscire dai panni del tecnocrate centrista, preannuncia all'elettorato di sinistra una numero due donna. Idea non inedita e non lontana dalla trovata del suo sponsor, Matteo Renzi, che alle Europee ha candidato donne capolista in tutte le circoscrizioni. È la logica della quota rosa su cui tante donne per prime coltivano perplessità. E non è lontana dall'idea di un altro candidato pd, Pierfrancesco Majorino, che promette di nominare un assessore omosessuale. «Non ho mai scritto che voglio un assessore gay» precisa poi chiarendo che intendeva parlare della «appartenenza a una comunità che si batte per i propri diritti». Ha in realtà fatto riferimento a «una persona omosessuale capace di raccontare la propria e la nostra idea di città anche a partire dalla propria biografia, dalla propria fatica, dalle proprie lotte». Che si parli dell'orientamento individuale o della «bandierina» concessa in giunta a questo o quel mondo, l'impostazione di Majorino suscita dubbi. Non solo sul fronte politico opposto, dove ha gioco facile chi, come Giulio Gallera (Forza Italia) rivendica scelte basate solo su professionalità e competenza («mai e poi mai farò una nomina sulla base del sesso, dell'orientamento religioso, sessuale o di qualsiasi altra categoria). Critiche arrivano anche da sinistra. E non mancano le voci di attivisti lgbt (la comunità gay, lesbiche, gay, bisessuali e transgender) apertamente contrari. Omofobia e maschilismo sono odiosi retaggi (c'è bisogno di sottolinearlo?) ma l'impressione è che esistano modi migliori per debellarli. Ne è convinto il vicepresidente di zona 2, il radicale Yuri Guaiana, presidente dell'associazione «Certi diritti», oppone un argomento forte: «Milano non ha bisogno di fantomatici assessori lgbti, ma di concrete politiche contro tutte le discriminazioni». Ps A Majorino, che ha denunciato minacce in relazione al piano moschee del Comune, va (senza se e senza ma) la solidarietà del Giornale che si aggiunge a quella del sindaco di tanti altri esponenti della politica. Di sinistra e di destra. Le idee si affrontano con le idee.

Solo con le idee.

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