Cronaca locale

È vietato dire: "Zingaropoli" Condannati il Pdl e la Lega, ma a Milano è allarme rom

In campagna elettorale il centrodestra aveva predetto il futuro: "Con Pisapia Milano diventerà una zingaropoli". Fiocca la condanna, ma i rom sono triplicati davvero

È vietato dire: "Zingaropoli" Condannati il Pdl e la Lega, ma a Milano è allarme rom

Guai a usare il termine "zingaropoli". E guai a stamparlo sui manifesti elettorali. A deciderlo è stato il tribunale di Milano che oggi ha condannato il Pdl e la Lega Nord che avevano usato in campagna elettorale questo termine riferendosi a quella che sarebbe diventata Milano qualora Giuliano Pisapia fosse diventato sindaco. I giudici hanno infatti bollato come "discriminatoria" l'espressione "zingaropoli". Peccato che, a meno di un anno dall'ingresso di Pisapia a Palazzo Marino, il prefetto Gian Valerio Lombardi si è visto costretto a dover convocare a Palazzo Diotti il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza per il boom degli "insediamenti abusivi di nomadi" con relativi problemi di sicurezza.

Insomma, condannati per aver predetto il futuro. In campagna elettorale il Pdl e i lumbard avevano avvertito i milanesi: la politica dell'accoglienza, sventolata ai quattro venti da Pisapia durante la campagna elettorale, avrebbe trasformato il capoluogo lombardo in un vero e proprio polo d'attrazione per nomadi, rom e immigrati. I dati della prefettura danno ragione al centrodestra: a censimento non ancora completato, il numero dei nomadi è letteralmente triplicato nel giro di un solo anno. Eppure il tribunale di Milano ha deciso che il termine "zingaropoli" non è politicamente corretto. Anzi, ha addirittura sancito che è "denigratorio". Il ricorso era stato presentato dala Naga, un'associazione di assistenza ai rom. nei confronti del Carroccio e del Pdl per i manifesti affissi e le dichiarazioni fatte sia dall'allora premier Silvio Berlusconi sia da Umberto Bossi. "Emerge con chiarezza - scrive nella sentenza il giudice Orietta Miccichè - la valenza gravemente offensiva e umiliante di tale espressione che ha l’effetto non solo di violare la dignità dei gruppi etnici sinti e rom, ma altresì di favorire un clima intimidatorio e ostile nei loro confronti".

Espressione troppo forte? Può anche essere. Ma senza alcun dubbio veritiera. Tanto che lo scorso aprile la prefettura di Milano ha lanciato l'allarme: nel giro di un anno i rom sono aumentati da 1.500 a 5mila unità. Triplicati, per l'appunto. Basta dare un'occhiata in giro per rendersi conto dell'exploit di mendicanti, lavavetri e campi abusivi che hanno iniziato a lambire il centro storico.

"È il fallimento della politica buonista della giunta Pisapia - ha spiegato l'assessore provinciale alla Sicurezza Stefano Bolognini - non ci sono soldi per fare integrazione ma il sindaco non ordina nemmeno gli sgomberi".

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