Cronaca locale

Un violoncello per le voci d'Europa

Il virtuoso Scaglione a «Milano Classica»: suonerà da Schumann a Fauré

Tocca a Giovanni Scaglione, già ospite di Milano Classica in passate stagioni, guidare la formazione, che domenica mattina torna a calcare il palcoscenico della Palazzina Liberty.

Dopo Europa 1767, il concerto diretto da Vanni Moretto e dedicato a pagine rare di autori coevi di Telemann, Milano Classica e Giovanni Scaglione propongono un programma che mette insieme diverse voci della musica europea, in un viaggio che va dalla Germania di Schumann all'Inghilterra di Elgar, passando per la Russia di Cajkovskij e la Francia di Fauré. Ecco il programma di «Passione europea»: si va da Robert Schumann, con il suo «Concerto in la minore op. 129», a Edvard Elgar (1857-1934), scelta la «Serenata per archi in mi minore op. 20». E ancora: Pëtr Cajkovskij, con il suo «Andante cantabile per violoncello e orchestra». In cartellone Gabriel Fauré (1845-1924) di «Elegia in do minore per violoncello e orchestra d'archi op. 24». Quattro note su Giovanni Scaglione: dopo il diploma al Conservatorio di Genova segue i corsi di perfezionamento di Michael Flaksman e Antonio Meneses. Nel 2001 vince l'audizione indetta dal Cidim per un posto nel Sestetto Boccherini. Nel 2002 entra a far parte del Quartetto di Cremona, formazione che si è imposta negli anni come una delle migliori realtà. All'attività quartettistica affianca quella da solista, e ha debuttato nel maggio 2011, in diretta radiofonica dal Quirinale, con un programma per violoncello solo, al quale sono seguiti altri concerti per società musicali italiane come il Lyceum Club di Firenze e la Società del Quartetto di Milano.

Si è recentemente esibito per gli Amici della Musica di Firenze (in duo con Angela Hewitt), l'Accademia Filarmonica Romana, la Società Filarmonica di Trento, il Trasimeno Music Festival, il Festival Alfredo Piatti di Bergamo, Polincontri Classica a Torino, l'Accademia di Musica di Pinerolo, il Mantova Chamber Music Festival. Suona un violoncello Don Nicola Amati (1712, Bologna), prestato da Kulturfonds P.E.

Eckes.

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