Cronaca locale

Il vitigno storico è il Nebbiolo, base di grandi vini

Michela Traina

«Il successo della nostra Azienda è da attribuire all'armonia di una grande squadra che lavora incessantemente con grande passione e amore per il territorio valtellinese. Un grande ringraziamento ai nostri viticoltori storici che da oltre 60 nni ci conferiscono le uve ottenute con grande sacrificio, perizia e passione». È la gratitudine di Stefano Nera, enologo e comproprietario dell'Azienda Agricola Caven Camuna: «Il nostro vitigno storico è il Nebbiolo, che in Valtellina chiamato Chiavennasca - aggiunge - l'unico vitigno che da sin dal periodo pre-romanico (popolazioni celtiche, longobarde e liguri) viene coltivato su ripidi terrazzamenti che possono raggiungere pendenze del 60-70%, con enorme impiego di manodopera».

Ecco perché si parla di viticultura eroica: il Nebbiolo Chiavennasca è il medesimo vitigno del Barolo piemontese, ma in Valtellina si esprime diversamente, grazie a un terreno sabbioso, permeabile e che, trattenendo a fatica le sostanze nutritive, costringe le viti a sopravvivere con quel poco che trovano. Da qui nascono grandi vini, molto eleganti, fini e con spiccati sentori di frutti di bosco: more, lamponi, fragola e ciliegia. Vini, quindi, di grande struttura, con buona sapidità accompagnata da tannini nobili, grande armonia e persistenza, notevole complessità e spiccata piacevolezza, tutte caratteristiche che invitano a bere, senza peraltro stancare il palato e senza essere stucchevoli. I «Nebbioli delle Alpi» si prestano perfettamente a un medio-lungo affinamento (a seconda delle annate), in particolare i Valtellina Superiore Docg «Riserva» e il prestigioso Sforzato di Valtellina Docg.

Si ottengono comunque, da questo vitigno, anche vini più giovani, freschi, fruttati come, il Rosso di Valtellina Doc e il sorprendente Igt Alpi Retiche «La Novella» ottenuto vinificando in bianco le uve di Nebbiolo.

Commenti