Cronaca locale

Vivicittà, la corsa in carcere per 600 detenuti

Antonio Ruzzo

Lo sport in carcere è una sfida nella sfida. Perchè è ovvio che è anche tante altre cose insieme che la pratica sportiva si porta naturalmante con sè e che dietro le sbarre vengono amplificate. Opportunità importante per il benessere psicofisico dei detenuti ma anche un momento fondamentale per scaricare le tensioni e per favorire l'aggregazione per concedere una chanche ulteriore e per un riscatto. Così sranno più di 600 gli sportivi ospiti delle case circondariali milanesi che la Uisp (Unione Italiana Sport Per Tutti) coinvolge in occasione di Vivicittà 2019. «L'attività sportiva negli istituti penitenziari è un momento di distensione per chi vi partecipa spiega Antonio Iannetta, dirigente Uisp . Specialmente negli istituti minorili, lo sport può essere un'ottima occasione per acquisire una prima alfabetizzazione motoria perchè ci sono ragazzi che non hanno mai avuto la possibilità di fare sport in vita loro, oltre ad essere un percorso di crescita e di riscatto sociale». Si parte oggi a Bollate quindi al Beccaria venerdì 2 aprile e si termina a Opera domenica 7 aprile. Le gare sono parte del progetto che coinvolge più di 60 città in tutta Italia e quasi 20 nel mondo, oltre a più di 24 istituti penitenziari nel nostro Paese. Migliaia di persone unite per correre insieme, perché lo sport è di tutti (..

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