Cronaca locale

Vivicittà, lo sport entra nelle carceri

Tre corse da 12 chilometri: al via 600 iscritti. C'è anche Formigoni

(...) Nel fine settimana sono previste tre gare podistiche di 12 chilometri l'una, in tre differenti case circondariali. «Corse che si svolgono interamente tra le mura dei penitenziari e sono un grande momento di aggregazione- spiega Iannetta- perchè è vero che ci sono detenuti che le prendono estremamente sul serio e si allenano per vincere e fare un buon risultato anche cronometrico ma ce ne sono tanti che ne approfitano per godersi un momento di svago e di socialità anche perchè in molti casi corrono insieme anche alle detenute con cui in genere non hanno contatti». Ed è con questa finalità quindi che Uisp a Milano e in tutta Italia da sempre organizza attività sportive : dalle gare di atletica, alle mezze maratone, ai tornei di calcio e anche di tennis coordinati dagli istruttori e dai giudici ufficiali delle varie Federazioni.

«Sono 29 anni che facciamo sport nelle carceri spiega Renata Ferraroni, responsabile del progetto carceri della Uisp gli istituti penitenziari coinvolti nell'iniziativa sono più di 20 sparsi in tutta Italia, ma il nostro lavoro non si ferma certo a Vivicittà, siamo attivi tutto l'anno per quanto ci è possibile, perché lo sport è un diritto di tutti, nessuno escluso». Lo sport diventa così lo strumento perfetto per trasmettere i valori fondamentali del vivere civile, il rispetto delle regole con l'unico limite di dover coniugare l'attività sportiva con le disposizioni delle carceri e le misure di sicurezza. «Ma il gioco vale sempre la candela- spiega Iannetta- Queste attività diventano un momento imprescindibile nel recupero dei detenuti perchè lo sport li riporta a contatto con i valori, con la condivisione degli obbiettivi di squadra, con le regole e in molti casi diventa occasione di riscatto». Si parte oggi dal carcere di Bollate dove è in programma una corsa di 12 chilometri tra i viali del penitenziario. Tanti gli iscritti, tra cui anche l'ex governatore lombardo Roberto Formigoni.

Antonio Ruzzo

Commenti