Cronaca locale

Il volley torna a Milano sognando il Palalido (e magari lo scudetto)

Presentata la Powervolley di coach Giani Il Comune: nel 2019 in campo al Palazzetto

Il volley torna a Milano sognando il Palalido (e magari lo scudetto)

La pallavolo torna a Milano. O perlomeno, spera di farlo nel più breve tempo possibile, viste le promesse dell'assessore comunale. Peccato non poter giocare subito al PalaLido, ma la Powervolley del vulcanico presidente Lucio Fusaro ci crede davvero. Tanto che la campagna abbonamenti del club è già valida sia per il PalaYamamay di Busto Arsizio, dove si comincerà la stagione, sia appunto per il PalaLido: «I lavori finiranno a metà gennaio», ha assicurato l'assessore Roberta Guaineri.

Milano sogna e pensa in grande. La parola Scudetto pesa, soprattutto perché sulla panchina della Powervolley è stato riconfermato lui, quell'Andrea Giani campionissimo e rappresentante di una generazione di fenomeni: «A me il PalaLido attira molto - ammette coach Giani - anche perché in questo momento svolgo gli allenamenti del mattino al Pavesi e quelli pomeridiani a Busto. A metà novembre, però, dovremmo avere a disposizione la tensostruttura dietro il PalaLido; con una sala attrezzi in aggiunta, potrebbe diventare finalmente la nostra casa e potremmo allenarci lì costantemente». Uno dei migliori giocatori della storia della pallavolo, uno dei club più attesi e una delle città più importanti d'Italia. E ora arriva anche la struttura: «Io ci vado cauto con le facili promesse - prosegue ancora Giani - l'assessore Roberta Guaineri ha riferito che MilanoSport ha assicurato che i lavori al PalaLido saranno completati entro la fine di gennaio; ma poi c'è l'allestimento, i permessi, l'agibilità e tutto il resto. Speriamo di poterci disputare perlomeno i playoff (che indicativamente inizieranno a metà marzo, ndA). Certo, se immaginiamo che l'ultimo progetto di impiantistica sportiva a Milano è del 1959». L'obiettivo di Giani e del suo presidente Lucio Fusaro è chiaro: «Dobbiamo iniziare ad avere dei tifosi fidelizzati, ma questo possiamo farlo solo giocando a Milano costantemente - il suo pensiero - una città che ti permette di raggiungere il PalaLido a piedi o in metro è unica. Dovremo essere bravi tutti, noi in campo ad ottenere risultati e la società con le attività di marketing sul territorio». L'esperimento dei recenti Mondiali promette essere un precedente positivo: «E' la riprova che sei fai le cose bene la gente risponde. Certo, la nazionale è la squadra di tutti ed è più semplice. Per noi non sarà così immediato. Ma dobbiamo lavorare in questa direzione, per avere un palazzetto sempre pieno di tifosi». Di certo una piazza come Milano, magari competitiva ad alti livelli, è meglio averla che non averla per tutto il movimento italiano: «Se sono una grande squadra e vivo in una città da 40mila abitanti posso portare ben poco al movimento - assicura ancora Giani - Milano, come Roma, dovrebbero sempre essere presenti all'interno di una lega e dovrebbero sempre giocare per vincere. Anche per noi è un vantaggio: se giochiamo a Milano anche i giornali, le televisioni e i media iniziano ad interessarsi. Negli anni la pallavolo si è provincializzata troppo». Milano e tutta la regione sono un movimento imprescindibile per questo sport: «Dati del comitato di Monza-Milano-Lecco parlano di 12mila gare disputate in una sola stagione - conclude Giani - i numeri li hai, ora devi creare una struttura e fidelizzare il territorio. Con una società sana, come la nostra; ma anche con il PalaLido e una squadra sempre più forte e competitiva».

Ma tra calcio e basket, c'è spazio per la pallavolo in questa città? «Certo, è uno sport che piace; su questo non ho dubbi».

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