Cronaca locale

«Voterei Parisi»: il mistero buffo di Fo

Il Nobel provoca: «Viene voglia di scegliere la destra». I Radicali al bivio

Maria Sorbi

Ad animare la campagna elettorale spunta pure il «mistero buffo» del voto di Dario Fo. Il premio Nobel, grillino convinto e sostenitore dei Cinque stelle al primo turno, è tentato di mettere la ics sul nome di Stefano Parisi. Non certo per un improvviso avvicinamento alla destra ma piuttosto per dar una lezioncina a Sala. «Sono molto perplesso - ammette Fo ai microfoni di Radio2 - Per paradosso, la voglia è addirittura di andare a votare per la destra pur di levare di mezzo uno che ha fatto tutta la campagna senza dire come ha speso i soldi, come ha realizzato l'Expo e come è il debito e quanto si è perduto». Un messaggio, quello di Fo, che rafforza il «liberi tutti» di Gianluca Corrado. Il rappresentante grillino (che ha raccolto oltre 54mila voti) ha ammesso che gran parte dell'elettorato Cinque Stelle è incuriosito da Parisi e si sente più vicino a lui anziché all'uomo di Renzi.

Gli ammiccamenti tra centrodestra e grillini sono parecchi. E nella stessa direzione va il sostegno espresso dal leghista Matteo Salvini ai candidati M5S ai ballottaggi di Roma e Torino. Sperando si possa cerare un asse anche a Milano.

Partita ancora aperta quella con i Radicali (oltre 10mila voti). I più interessati a chiudere alla svelta un accordo (con l'uno o con l'altro candidato) sono proprio loro. Altrimenti resterebbero col cerino in mano e non avrebbero nemmeno un consigliere a Palazzo Marino né nel caso di vittoria del centrodestra né del centrosinistra. Il candidato radicale Marco Cappato ieri sera si è consultato con i radicali nella sede di via Sebastiano del Piombo ed ha annunciato che entro oggi pomeriggio scioglierà le riserve su un eventuale apparentamento. Le ultime ore sono state una corsa contro il tempo per giocarsi tutte le carte a disposizione per farsi corteggiare a dovere e per arrivare al dunque. Parisi ha dichiarato tuttavia di non essere interessato ad apparentamenti. Più propenso Sala che, pur di non perdere la quota radicale, ha anche annunciato un referendum sulla riapertura dei Navigli entro il 2017.

Mentre sta dietro alla porta aspettando che il pretendente della situazione suoni il campanello, Cappato mette in chiaro che, anche se si dovesse celebrare il matrimonio con il centrosinistra, non ritirerà l'esposto presentato alla Procura e all'autorità anticorruzione sulla presunta ineleggibilità di Sala.

Dal canto suo, mr Expo si rivolge direttamente agli elettori dei candidati esclusi dal ballottaggio per confrontarsi «a viso aperto» sui programmi elettorali. E dalla sua pagina Facebook lancia un invito agli elettori di Marco Cappato, di Basilio Rizzo e di Gianluca Corrado a confrontarsi sui quei punti del programma che possono trovarli d'accordo. «Senza tatticismi né accordi sotto banco.

Sono abituato a fare così».

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