Cronaca locale

Al voto l'11 (e il 25) giugno Ecco gli aspiranti sindaco di centrodestra, Pd e Grillo

Data fissata, già in campo molti candidati Fi e Lega alleati ovunque. E spesso con i centristi

Alberto Giannoni

Si voterà l'11 e il 25 giugno (in caso di ballottaggi). Finalmente c'è la data: il ministro dell'Interno Marco Minniti ha firmato il decreto che convoca l'elezione dei sindaci e il rinnovo dei consigli comunali. Dei 1.021 Comuni che andranno alle urne in Italia, 135 sono in Lombardia (30 Comuni con doppio turno) e 23 nella provincia di Milano.

Tre i capoluoghi di Provincia, dove le sfide sono ormai delineate. A Como, con le primarie, la base del Pd ha scelto Maurizio Traglio (quasi 900 voti per lui). Dovrà vedersela con Mario Landriscina, medico sostenuto dal centrodestra (qui senza Lombardia popolare) e Fabio Aleotti dei 5 Stelle. A Lodi è il commissario che porta il Comune alle urne. Se lo contenderanno la segretaria leghista Sara Casanova per il centrodestra (con i centristi probabilmente in lista insieme a Forza Italia) e Carlo Gendarini, presidente della locale Camera di commercio, scelto dal Pd. I 5 Stelle schierano invece Massimo Casiraghi. A Monza corre, per il Pd, il sindaco uscente Roberto Scanagatti. Forza Italia ha lanciato l'ex presidente della Provincia Dario Allevi e i 5 Stelle, dopo la rinuncia di Doride Falduto, prima (con 20 voti) alle primarie, hanno scelto Danilo Sindoni - ma per tutti i candidati «grillini» l'ufficialità arriverà con le liste certificate sul blog. Gli ex Ncd, con Monza popolare, andranno al primo turno con Pierfranco Maffè.

Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia hanno aperto un tavolo di coalizione per le candidature. E il lavoro fra alleati ha dato buoni risultati. Di «ricerca spasmodica di unità sul tavolo provinciale» parla Graziano Musella, commissario provinciale azzurro: «Unità non solo di facciata- aggiunge - ma vera, profonda, su valori e progetti. Su questo si cerca di costruire le varie candidature. A volte si fatica per trovare la persona che garantisca unità e disponibilità a risolvere i problemi della gente, ma noi spesso l'abbiamo già trovata. Mi auguro che questo sforzo possa dare un contributo e un segnale anche al Paese. Milano è fra le province più importanti d'Italia e un segnale forte di unità può servire come indicatore anche a livello nazionale».

Nel centrodestra (che ha il sindaco uscente solo a Melegnano), 16 Comuni su 23 nel Milanese sono chiusi. Non lo sono ancora Cernusco sul Naviglio (dove Ermanno Zacchetti ha vinto le primarie del Pd), Garbagnate e Buccinasco, dove si parla dell'ipotesi-candidatura di Serena Cortinovi (Fdi). Vimodrone dovrebbe andare a un leghista, come Cuggiono (Maria Teresa Perletti) e Pregnana (scelto il consigliere leghista Luca Sala). A Magnano dovrebbe toccare a Ferruccio Binaghi. A Binasco a Silvana Saltarelli. Candidati civici di centrodestra a Pieve Emanuele, San Giorgio su Legnano, Vernate e Bussero. A Sesto San Giovanni il candidato unitario e ufficiale è Roberto Di Stefano di Forza Italia, che sfida la uscente Monica Chittò (Pd). A Senago la giovanissima Magda Beretta della Lega (il Pd schiera Lucio Fois). A San Donato il candidato dovrebbe essere Cesare Mannucci, ex sindaco di Mediglia: Fi è decisa e aspetta l'imminente decisione della Lega. Il Pd schiera Andrea Cecchi. A Melzo centrodestra e liste civiche sono per Antonio Camerlengo, vicino a Fi. A Melegnano il sindaco Vito Bellomo deve fare i conti con il limite dei due mandati. La candidata alla successione dovrebbe essere l'attuale vicesindaco Raffaella Caputo, che potrebbe avere l'ok anche dai centristi, comeanche il civico Dario Conti a Canegrate. E anche a Legnano il candidato unitario (il leghista Fabrizio Fratus) incontra fra i centristi solo qualche resistenza locale. Se la vedrà con Alberto Centinaio del Pd e Andrea Grattarola dei 5 stelle. Ad Abbiategrasso nessun problema per Cesare Nai, esponente di Fi che ha l'appoggio anche di Lega e Alternativa popolare, mentre il Pd mette in pista Lele Granziero. «In Lombardia - spiega il coordinatore regionale di alternativa popolare Alessandro Colucci - abbiamo un'autonomia riconosciuta dai vertici nazionali. La strada è chiara: costruire l'area liberale popolare alternativa al Pd. La condizione sono programmi chiari e criteri precisi, come è stato per Stefano Parisi a Milano e com'è per Roberto Maroni. Le nostre scelte sono conseguenza di queste valutazioni. A Milano nella stragrande maggioranza dei casi lavoriamo con questa impostazione, siamo partecipi del lavoro dell'area liberal-popolare alternativa al Pd».

E se a Sesto i centristi vanno soli con Giampaolo Caponi, a Magenta - contro Marco Invernizzi del Pd - c'è un candidato sindaco centrista sostenuto da tutto il centrodestra: Chiara Calati.

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