Cronaca locale

«Wrestling, forza e follia Così i fan vanno in estasi»

Il campione americano stasera sul ring del Forum Già tutto esaurito per la tappa italiana dello show

Vanni Zagnoli

C'è il tutto esaurito in prevendita, stasera, al forum di Assago, per la tappa italiana del wrestling. Con la mente si torna agli anni '80, alle telecronache su Italia1 di quelle baruffe sul ring, con Hulk Hogan e i giapponesi. Si pensava fossero colpi finti, qualcuno in effetti teatralizza, ogni tanto però in questi spettacoli si fanno male sul serio (in rete girano video anche di tragedie) e allora capisci che è tutto drammaticamente vero. Il wrestling va oltre il pugilato e il kickboxing, è lecito tutto, quei fendenti al viso con gli stivaletti non sono belli, da subire, e forse neanche da vedere, però fanno impazzire soprattutto i ragazzini. Ecco, oltre le corde il pubblico scatena la volontà di sopraffare, si identifica in quelle super fisicità, fra abbigliamento sgargiante e facce cattivissime. Per non parlare delle donne, sexy e mascoline al tempo stesso.

Fra i primattori del contesto spicca l'americano Aj Styles, atleta di punta di Wwe e qui si racconta in esclusiva. «Ho sempre voluto far parte di questa organizzazione, da quando ero bambino. È tutto quanto volevo e mi appassiona in ogni cosa, perché è un mondo favoloso. Sono passato per tante federazioni e ho vinto tanto, ma adesso sono finalmente entrato nella più grande realtà del nostro sport. E il percorso mi appaga».

Cosa si prova a combattere, anche per la vita?

«Sento le farfalle nello stomaco ogni volta che salgo sul ring. Rammento le emozioni al debutto, con tutti i fans in estasi. Vengono i brividi».

Quali sono i tre campioni più importanti al mondo?

«La Wwe è incredibilmente zeppa di assi e alcuni saranno ricordati per l'eternità, per una classifica non sono attrezzato. Nel passato l'esempio era The Ultimate Warrior, uomo straordinario. Oggi dico Seth Rollins, perché dà sempre spettacolo e mostra di che pasta è fatto».

Aj Styles a chi si ispira?

«Ammiro sempre tutti i campioni Wwe, ma il mio idolo è Sting, omonimo del cantante. È davvero incredibile in tutto quel che fa, lo amo».

Lei è stato il primo atleta della Tna a completare il grand slam Championship. Nella federazione top può vincere altrettanto?

«Sono super entusiasta e prontissimo a mettermi in gioco per vincere. A 38 anni ho tutto il tempo: non dico di essere giovane ma per il wrestling sono nell'età giusta e voglio vincere tantissimo. Qui la professionalità si coniuga con pazzia e con energia».

Come si prepara?

«Mi butto sotto l'acqua, per pensare meglio. E il match dei sogni lo lascio scegliere ai tifosi».

Il wrestling è pericoloso: ha mai paura?

«Sul ring si compiono prodezze e dunque il timore c'è in ogni combattimento. Quando però si sale fra le corde e le telecamere si accendono, si trasforma in adrenalina e do il meglio. Là non si può certo stare a guardare dalla finestra».

Dell'Italia cosa la colpisce?

«Ho già combattuto in passato, mi è rimasto impresso il cibo, fantastico. Come i nostri spettacoli. Ecco, vogliamo restare nella memoria degli appassionati. Io stesso acquisto popolarità e divento il leader del gruppo».

Cosa fa nel tempo libero?

«Amico, mi hai proprio spiazzato... Beh, diciamo che... sì, gioco ai videogame. Al momento a Call of Duty, un gioco molto realistico, me lo sto godendo».

Com'era l'Aj bambino?

«Volevo sposare la mia vicina di casa, Wendy, tutto ciò che volevo era lei...».

Non avesse fatto il wrestler?

«Sarei diventato poliziotto».

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