Cronaca locale

Yoga, danze e arti marziali La cultura asiatica in fiera

Al via tre giorni dedicati alle tradizioni dall'India alla Cina. Mostre, cibo, musica e terapie naturali

Pamela Dell'Orto

Ci sono le danze tradizionali cinesi e gli spettacoli di tango orientale. Il grande villaggio giapponese, e le tende tradizionali della Mongolia. Le sedute di meditazione buddista e le ruote da preghiera tibetane. La musica, le tradizioni, i colori, i profumi, e tutto il fascino del mondo orientale tornano a Milano con il Festival dell'Oriente che apre i battenti domani a FieraMilano City. Un imperdibile viaggio attraverso tutti i Paesi del continente asiatico (più l'Egitto la Tunisia e la Libia).

Gli spazi di FieraMilano City (aperti dal 2 al 4 febbraio, dalle 10 e 30 alle 22 e 30 con ingresso dal Gate 4), sono divisi per aree tematiche dedicate ai vari Paesi, con stand, mostre, ricostruzioni, bazaar, spazi dedicati alla gastronomia, alle cerimonie, ai concerti, agli spettacoli e alle conferenze, e alle immancabili cure della medicina orientale. Gli appuntamenti non si contano (per l'elenco completo: festivaldelloriente.eu/programma-generale-milano-2018) e sono distribuiti lungo tutto il weekend. Il Festival è un'occasione unica per spaziare culturalmente in pochi minuti da un Paese all'altro.

Ecco allora la coinvolgente ricostruzione del tipico villaggio giapponese, dove rivivono tutte le tradizioni nipponiche, dalla cerimonia del tè giapponese, alla creazione di origami, fino alla vestizione del Kimono e alle performance dal vivo del mago giapponese Keiichi Iwasaki. Ecco le chicche della cultura cinese: gli spettacoli dei ballerini pluripremiati del gruppo China Pearls, le perle della Cina, che portano a Milano i loro balli tradizionali con la coreografa e (bellissima) attrice Fenfen. E i concerti con strumenti insoliti come l'Erhu, il violino cinese, il Guzheng, curioso strumento a corde suonato in orizzontale, o il Gong, che ha anche delle potenzialità terapeutiche nascoste.

Ecco che l'India porta a Milano tutta la sua cultura millenaria: dai canti spirituali fino ai balli di Bollywood che animano il nuovo cinema indiano. E la Mongolia ricostruisce le tende tradizionali catapultandoci nella cultura nomade con degustazioni, canti e balli, così come la Thailandia porta a Milano i massaggi tipici e i piatti più sofisticati, e la Corea stupisce con la danza dei ventagli.

Ma non ci sono solo arte e cultura. Ci sono i bazaar con i prodotti tipici, dove trovare abiti, calzari, tessuti, gioielli antichi, amuleti, oggetti d'antiquariato, quadri, tappeti, arazzi. Ci sono i ristoranti tipici, gli show-cooking e le degustazioni di specialità gastronomiche.

E poi ci sono tanti spazi dedicati alle discipline olistiche, alle arti marziali (da sperimentare gratuitamente), e ai seminari sulla spiritualità e le filosofie orientali. Il Festival lancia un ponte tra la nostra realtà quotidiana e il fascino di terre lontane e misteriose.

E ci regala tutta la magia dell'Oriente.

Commenti