Cronaca locale

Da Zelig alla prima serata Rai «Single, ma cerco l'amore»

Dopo il cabaret milanese ora è a fianco di Luca e Paolo Presto con la «Lucy» il ritorno al Colorado di Mediaset

Maddalena Miele

Dal cabaret di Zelig alla presenza contemporanea sulle reti Mediaset e Rai con l'interpretazione a Camera Cafè in prima serata di Beatrice, l'inutile segretaria della dottoressa Corte (Serena Autieri che è del tutto autonoma armata del suo tablet) e la Lucia Agazzi, single impenitente di Colorado su Italia1.

Ippolita Baldini che effetto le fa essere contemporaneamente sulle reti Rai e Mediaset?

«Mi riempie di gioia: la Agazzi e Beatrice sono due personaggi diametralmente opposti, per me è un'occasione per mostrare la mia duttilità come attrice».

C'è qualche novità importante per i nuovi episodi di Colorado?

«Credo che probabilmente arriverà anche per Lucy l'occasione per fidanzarsi. Anche per lei forse è il momento giusto».

Meglio Lucia Agazzi o Beatrice Mucciardini?

Sono affezionata a entrambe, anche se forse essendo Lucy nata proprio da me, sono più vicina a lei (la Mucciardini è ideata da Camera Cafè, ndr). Bea è più sola, ho avuto anche qualche momento di difficoltà mentre la interpretavo. Portare avanti la sua solitudine non è stato sempre facile, devo dire che Fabrizio Gasparetto, il regista, si è accorto di questo mio momento e mi ha telefonato per incoraggiarmi. Mi ha aiutato».

Che tipo di trasmissione è Camera Cafè?

«Un programma molto attuale, riflette su come sta cambiando il mondo del lavoro: il mio personaggio è depresso, non ha mai qualcosa da fare in azienda. La dottoressa Corte con il suo tablet ordina persino il caffè, io giro a vuoto o quasi, ma neanche vengo licenziata. Non vorrei parlare troppo seriamente delle segretarie d'Italia, ma certo che oggi è obbligatorio imparare nuove mansioni. Beatrice non si aggiorna minimamente. Sì, spippola su Facebook, ma per il resto è ferma.

E Serena Autieri?

«È una donna stupenda: professionale, accogliente, sorridente, e molto bella. Ma non affatto superba e questo non me lo aspettavo proprio. Ero un po' intimorita, pensavo che fosse anche lei ossessionata dal suo aspetto estetico come altre che ho incontrato, lei invece è una donna molto vera».

Luca Bizzarri è da agosto alla guida della Fondazione Palazzo Ducale di Genova?

«Nel suo lavoro è un fuoriclasse, può aggiungere anche questo».

E il resto della squadra di Camera Cafè?

«Tutti attori professionisti, molto giovani. Luca e Paolo tengono il ritmo e l'energia altissima e ci hanno spiegato fin da subito i meccanismi della trasmissione. Il punto fisso da guardare nella macchinetta del caffè, le battute veloci. Luca poi è anche molto aperto, Paolo è un po' più riservato»

L'arrivo in Mediaset come è avvenuto?

«Ho debuttato con Mia mamma è una marchesa a Zelig, spettacolo scritto da Emanuele Aldrovandi e prodotto da me. Bananas, la casa di produzione di Zelig, mi ha notato e mi ha portato a Colorado».

Quindi nata a Milano, diplomata a Roma, ma poi di ritorno sotto la Madonnina.

«Sì, devo molto a Milano per la mia carriera: grazie a Zelig e alla televisione la mia popolarità è senza dubbio aumentata. Zelig è un'isola felice, fatta di persone volenterose che vogliono farti crescere».

Una vita per il cabaret?

«No, non è detto che farò solo e sempre questo. Grazie all'Accademia Silvio D'Amico ho capito che sarò sempre un'attrice professionista. Certo sono portata forse più per certi personaggi il mio legame è stretto con Franca Valeri e Anna Marchesini, ma in Accademia ti preparano per fare tutto».

Ma è veramente single?

«Sì, ancora non ho incontrato la persona per me. Credo che la vita sia un cammino, spesso e volentieri in salita, abbastanza faticoso. Conta la bellezza del viaggio e penso che il vero amore sia la persona che cammina con te, in cordata con te e si va tutti e due verso una meta. Una persona con cui creare una famiglia e arrivare fino alla fine della vita abbracciati, tenendosi compagnia fino alla fine».

Non è facile al giorno d'oggi mantenere questa consapevolezza.

«Sono cattolica, cristiana, la chiesa è la mia madre e mi accompagna nel cammino della vita e mi avvicina al Signore.

In particolare sono in cammino con i frati minori di Assisi, ho un frate con cui mi confronto e che concretamente mi aiuta e mi ricorda che bisogna imparare a fermarsi, sostare, e lasciarsi amare».

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