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Ministeri al Nord, Bossi avvia la raccolta di firme No del Pdl, il Cav: "A alcuni Milano dipartimenti"

Il Senatùr inizia la raccolta di firme. La Russa smorza i toni: "Non è importante dove sono, ma quello che fanno". Alemanno: "Così salta l'intesa". Formigoni e i capigruppo del Pdl contrari, ma il premier conferma: "A Milano arriveranno dei dipartimenti"

Ministeri al Nord, Bossi avvia la raccolta di firme 
No del Pdl, il Cav: "A alcuni Milano dipartimenti"

Milano - Via alla campagna per il trasferimento al Nord di alcuni ministeri. Il ministro delle Riforme, Umberto Bossi, sarà oggi pomeriggio in via Farini per avviare la raccolta di firme per chiedere il decentramento di due ministeri. "Berlusconi a noi ha già detto di sì: parola data non torna indietro".

A Milano dipartimenti Silvio Berlusconi conferma e alla domanda "quanti Ministero arriveranno a Milano?", ha risposto: "Arriveranno probabilmente dei dipartimenti. Ci sono già a Milano dei dipartimenti delle opere pubbliche e del provveditorato scolastico. Penso che non ci sia nessuna difficoltà perchè alcuni ministeri possano venire a Napoli, in altre città, anche del Sud, che potranno essere in grado di lavorare conoscendo da vicino la situazione".

La Russa favorevole "Non è importante dove è un ministero, l’importante è cosa fa". Lo ha detto il ministro della Difesa, Ignazio La Russa. "Non è importante dove i ministeri stiano, visto che stanno a Roma, ma quello che fanno a favore dei cittadini - ha aggiunto La Russa - e i ministeri italiani a favore di Milano credo stiano facendo molto". Dopo aver liquidato con freddezza gli annunci della Lega per il trasferimento di due ministeri a Milano, La Russa ha ricordato che, senza proclami, da due anni lui ha trasferito una sede operativa del suo dicastero nel capoluogo lombardo. "Pochi sanno che il mio ministero - ha ricordato La Russa - ha già una sede a Milano presso la caserma di piazza Novelli: io ho là il mio ufficio ma non ho fatto per questo un annuncio particolare. Senza tanti problemi, ma per un fatto solo logistico".

Stop dei capigruppo Pdl "Il rapporto fra l’attività di governo e il territorio può essere affrontato in modo positivo con conferenze periodiche fatte a Milano e a Roma fra i ministri economici e delle Infrastrutture con i presidenti di Regione e i sindaci dei Comuni capoluogo. In questo modo si possono evitare i complessi problemi istituzionali che il decentramento di alcuni ministeri può porre e invece affrontare positivamente quello del rapporto fra i ministeri stessi e le realtà territorial" scrivono in una nota congiunta Maurizio Gasparri e Fabrizio Cicchitto, capigruppo del Pdl al Senato e alla Camera.

Calderoli: "Il Cav ha detto sì" Nella polemica entra anche il ministro Roberto Calderoli che hai capigruppo Pdl risponde: "Io sono abituato che nel Pdl decide Berlusconi e lui ci ha detto di sì, a me basta".

Formigoni frena "Spostare uno o due Ministeri al Nord qualche vantaggio lo porterebbe. Ma mi sembra molto complesso da realizzare. E poi non è la richiesta più pressante dei nostri imprenditori e dei nostri ceti produttivi". È il parere del presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni che aggiunge: "Quelle che i ceti produttivi del Nord chiedono sono politiche economiche diverse. Il governo ha saputo tenere i conti in ordine e questo è un grande merito, ma ora occorrono impulsi e sostegni a chi innova, a chi fa ricerca, a chi sa esportare. Questa è la richiesta di tre milioni di imprese concentrate al Nord. Questo è il vero cambiamento. Più utile secondo il governatore sarebbe "finalmente realizzare il federalismo differenziato chiesto ai sensi della Costituzione dalla Lombardia fin dal 2007 ma poi anche da Veneto e Piemonte, e cioè competenze esclusive per esempio in materia di infrastrutture, di politiche transfrontaliere, di scuola, di università, di ambiente. Noi Lombardia, e sono convinto anche altre Regioni del Nord, sapremmo utilizzare questi poteri molto meglio dello Stato e li eserciteremmo per dare più competitività e più attrattività alle nostre Regioni".

Alemanno resta contrario "Non credo ci saranno conseguenze politiche perché non ci sarà lo spostamento dei ministeri. Tutto il mondo politico romano ha dato una risposta precisa e definitiva e credo che il governo non possa non prenderne atto. Per cui sono fiducioso" ha detto il sindaco di Roma, Gianni Alemanno. "Non bisogna creare drammi attorno a questa vicenda - ha proseguito - il punto centrale è che c’è la Costituzione che dice che Roma è Capitale e quindi tutte le funzioni della Capitale devono stare qui. Poi c’è un problema organizzativo - ha aggiunto - perché spostare un ministero costa molto e non possiamo permettercelo. Possiamo stare tranquilli: vi garantisco - ha concluso - che quando mi metto in testa una cosa poi la faccio".

In serata, dopo l'insistenza di Bossi e Calderoli che hanno fatto appello al sì del premier, il sindaco ha detto che "spostare i ministeri da Roma rimetterebbe in discussione ogni equilibrio e ogni intesa. L'unica parola data che conta è quella nei confronti degli elettori"

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