Cronache

Un miracolo sportivo firmato dal «signor Mapei»

Sassuolo (Modena) Quaggiù nel distretto emiliano delle ceramiche si cerca la prima serie A della storia, al quarto tentativo. I neroverdi arrivarono in B nel 2008, con Massimiliano Allegri in panchina, dopo la promozione il tecnico passò al Cagliari e il patron Giorgio Squinzi si adombrò: «Sappia che con noi ha chiuso». Due anni più tardi arrivò al Milan e si presentò vincendo scudetto e supercoppa italiana. Lasciò il Sassuolo al ruvido Andrea Mandorlini, che con Andrea Poli regista piaceva tanto, fu primo, poi secondo, quasi sempre in zona playoff, escluse le ultime settimane, con chiusura al settimo posto. «A gennaio - racconta il dirigente Remo Morini, dall'82 nel club modenese, ma di professione agente assicurativo - il dottor Squinzi pregò il mister di fare dei nomi per i rinforzi, per cogliere la terza promozione in 4 anni, Mandorlini non ne fece». All'epoca il signor Mapei, oggi presidente di Confindustria, stravedeva per Alberto Paloschi, è tifoso del Milan molto più che della sua squadra.
Nel 2009-10 altra stagione eccellente, con Stefano Pioli perse la semifinale, nonostante il vantaggio del quarto posto, contro il Torino. Un anno fa il Sassuolo ha rischiato la retrocessione, con Arrigoni e Gregucci, mentre Mandelli, promosso dalla primavera per le ultime tre giornate, ha evitato i play out. Dal sest'ultimo posto, la formazione emiliana è salita al terzo, ingaggiando sette giocatori retrocessi. Il migliore è l'attaccante Gianluca Sansone, lucano, la scorsa estate richiesto dal Lilla, in Francia, per un provino, era finito in Lega Pro con il Frosinone.
Il Sassuolo ha un pregio, fa giocare male ogni avversaria. «Soprattutto in casa - dice Gianluca Atzori, esonerato dalla Sampdoria -, si piazza nella propria metà campo e aspetta. L'ho visto giocare 3-4 volte, non mi fa impazzire, non credevo resistesse in questa posizione». Insomma, avete presente il Pescara? Ecco, il contrario. Pochi gol subiti, miglior difesa dopo Torino e Sampdoria, con il guizzante Alberto Pomini fra i migliori portiere. In avanti il ghanese Boakye, 19 anni, in comproprietà con il Genoa: «Ha qualità per avvicinare Eto'o», disse mister Fulvio Pea sul finire dell'estate. Al Sassuolo comanda solo un uomo, Pea, vincitore dello scudetto primavera con la Sampdoria, prima di essere scelto all'Inter da Mourinho in persona. Ebbene, Pea ha sbagliato solo a volere Missiroli, appena 2 gol, incapace di evitare tanti pareggi, costati la promozione diretta.
Pea con i giovani è un mago, offre e chiede il massimo, nei comportamenti, niente bestemmie, né parolacce. Ha persino fatto levare le caramelle dal ritiro, dieta ferrea, insomma, con il risultato di 11 vittorie esterne, primato del campionato. Quando deve fare la partita, emerge la modestia della produzione offensiva, come dimostra la serie di 0-0 casalinghi. Ma il Sassuolo a Marassi non deve fare la partita.

Aspetta e riparte, come una squadra di Mourinho, Guidolin e Mazzarri.

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