Stile

Mobili svelti e leggeri Come la nostra vita

L'amministratore delegato di Ikea Belen Frau è esperta di componibili. E non solo arredi...

Valeria Braghieri

Se non la conosce lei, l'importanza del componibile... Non tanto perché è l'amministratore delegato di Ikea Italia, quanto piuttosto perché ha tre figli, è bionda, spagnola, si chiama Belen Frau, ha 43 anni, ha fatto carriera durante tre gravidanze, ha domato il mercato italiano in crisi e lo sciopero dei dipendenti degli allora 21 punti vendita del nostro Paese. Pensa in basco, fa per esprimersi in inglese, ma ormai vira sull'italiano: per forza che dev'essere riflessiva. Dopo la laurea in Scienze Economiche, ha iniziato la sua carriera nella società di consulenza Deloitte, poi un'amica le ha detto: «Tenta in Ikea, è perfetta per te». Che fosse vero, lo ha capito alla prima domanda del colloquio quando il suo interlocutore le ha chiesto quali fossero le dinamiche tra lei e i suoi migliori amici ai tempi dei giochi. Che fosse vero, ha finito di capirlo quando l'hanno assunta al volo e poi l'hanno promossa, negli anni, mentre aveva il pancione: per tre volte. Questo la dice lunga su Belen, ma la dice lunga anche (e soprattutto) su Ikea. Ora che il colosso svedese va di nuovo alla grande (nel 2016, per la prima volta, il fatturato di Ikea Italia ha sfondato 1,7 miliardi di euro), ci sono il tempo e il gusto di tornare a pensare, anche, alle cose divertenti. Come alla collaborazione durante il Salone del Mobile di Milano, con il designer Tom Dixon, al rendere la vita della gente migliore attraverso l'arredamento, a cercare di capire come le persone vogliono vivere in casa propria (Belen e lo staff Ikea fanno simulazioni per questo), a rifare il negozio di punta, a democratizzare il design e a «uscire dalla scatola blu».

Perché la casa cambia con i tempi. Il soggiorno prima era più privato, le nonne lo tenevano addirittura chiuso e avvolto nel cellofan, oggi ci stanno tutti a fare tutto: mangiare, giocare, studiare, parlare, ascoltare musica... Mobili componibili e divani sfoderabili che la vita serve agile. Svelta e leggera perché casa nostra ci somiglia, o almeno dovrebbe. Perché gli ambienti hanno un'anima che stringe la nostra oppure la lascia volare. Contenitori facili e magari qualche pezzo di design, qualche pezzo «eterno» da portarsi ovunque, che stia bene dappertutto e sempre. «Mix & Match» come suggerisce uno studio dell'Osservatorio Compass: la vera tendenza? Abbinare un arredamento low-cost a oggetti importanti di design, mischiare com'è avvenuto in questi anni nella moda. La casa resta al centro dei progetti degli italiani e se negli anni Sessanta, la camera da letto aveva il ruolo predominante, oggi quel ruolo lo occupa la cucina che dev'essere funzionale e ospitale. «Room for life» è la filosofia del colosso svedese. E si vede.

Su ogni scaffale.

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