Cronaca locale

Le molecole del colesterolo? Servono a combattere il cancro

Al San Raffaele danno l’addio al 2009 con una nuova scoperta che potrebbe portare ad una cura contro i tumori. Una terapia che sulle cavie ha dimostrato di far regredire le neoplasie, anche quelle considerate «big killers» come quelle al colon, ai polmoni, ai reni, oltre il melanoma. Tutto grazie al colesterolo. Come sarà mai possibile? Forse è stato rivalutato? No, il colesterolo dev’essere tenuto sempre sotto controllo, i protagonisti di questa scoperta, ad opera dell’équipe di medici e ricercatori di Terapia Genica dei Tumori diretta da Vincenzo Russo, sono delle molecole del colesterolo. «Si tratta dei ligandi di LXR - spiega il dottor Russo - che imprigionando alcune cellule del sistema immunitario gli impediscono di attivare il processo di eliminazione delle cellule cancerose».Ed è proprio insistendo nello studio di questo processo che l’équipe dell’ospedale di don Verzè ha scoperto come bloccarlo.
Sono stati individuati dei farmaci, che abitualmente impiegati per abbassare i livelli di colesterolo plasmatico, capaci di fermare la produzione dei metaboliti, permettendo così di arrestare i tumori. Almeno questo è quanto verificatosi sul modello animale.
Nei topolini sottoposti a questa terapia si è visto riattivarsi il sistema immunitario con una conseguente regressione della neoplasia. Un risultato soddisfacente che è stato ottenuto, grazie ai finanziamenti dell’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro, della Fondazione Cariplo e della Comunità Europea, in collaborazione con diversi ricercatori dell’Unità di Milano e del Karolinska Institutet di Stoccolma oltre che la dottoressa Catia Traversari del MolMed Spa, la società di biotecnologie mediche focalizzate sulla ricerca, sviluppo e validazione clinica di terapie innovative per la cura del cancro, che fa parte del Parco Biomedico del San Raffaele.
«Questa ricerca - dichiara Vincenzo Russo - pubblicata ora sulla rivista scientifica Nature Medicine rappresenta un passo in avanti sia nella conoscenza dei meccanismi biologici che rendono i tumori insensibili all’attacco delle cellule del sistema immunitario, sia nell’identificazione di nuovi target terapeutici che consentiranno di mettere a punto, nei prossimi anni, nuove terapie antitumorali».


E così il 2010 si preannuncia un anno importante per lo sviluppo di questa ricerca, anche se ci vorrà ancora del tempo prima che sia pronto il medicinale «arresta metaboliti» da impiegare nell’attività clinica.

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