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Il momento d'oro di Buccellati con tre pezzi firmati dalla maison

Bracciale di epoca Liberty va oltre il doppio del prezzo di stima

Il 23 e il 24 novembre, a Vienna, Dorotheum dedicherà due sessioni a gioielli e orologi di altissimo livello. Ci saranno, tra i gioielli, alcuni pezzi firmati da Bulgari, mentre tra gli orologi saranno presenti i marchi di maggior prestigio, quali Rolex, Patek Philippe, Omega, Tag Heuer, Cartier e A. Lange & Söhn. Anche di questi lotti sarà data un'anteprima in Italia, alle mostre ospitate nelle sedi della Casa d'aste a Roma (il 26 e il 27 ottobre) e a Milano (26-31 ottobre), nell'ambito delle preview dedicate agli appuntamenti viennesi con «Arte moderna e contemporanea».

Intanto, giovedì scorso, si è svolta una eccezionale seduta dedicata a gioielli di altissimo livello, con prezzi che hanno superato, per i lotti di maggior valore, i 137mila euro. Tra le vendite «top» va segnalato, in particolare, il successo di tre pezzi italiani, firmati dalla maison Buccellati.

Uno in particolare, un braccialetto di diamanti datato 1920-1930, ha più che raddoppiato il prezzo più alto della forchetta di stima: da 14-20mila euro, è stato aggiudicato a 42.500. Nessun altro lotto ha registrato tanto interesse da parte del pubblico. Si tratta di un bracciale proveniente da una collezione artistocratica europea, in oro e argento, con 13,7 carati di diamanti.

Un altro importante lotto di Buccellati, idealmente coordinato col precedente, riguardava un anello e due orecchini pendenti, sempre degli anni Venti-Trenta del secolo scorso; anche qui oro e argento e 1 4,7 carati i brillanti, in gran parte di taglio antico. La stima prevedeva una forbice tra i 90mila e i 150mila euro; l'aggiudicazione è avvenuta a 90mila. Ancora di Buccellati, grande protagonista della seduta, un altro paio di orecchini in brillanti e smeraldi su oro bianco e giallo, è stato assegnato a 37.500 euro, quando la stima più alta si fermava a 20mila. Il pezzo al «top» di tutta l'asta è stato un paio di orecchini pendenti tempestati di brillanti, venduti per 137.200 euro, quando la stima andava dai 130mila ai 200mila. Esattamente allo stesso prezzo è stato battuto un anello di platino con un brillante da 5,23 carati, con altri due brillanti più piccoli incastonati per completarne il disegno. Qui la stima era leggermente inferiore al lotto precedente eguagliato nel prezzo, e cioè 130mila-190mila euro. Da segnalare due anelli di brillanti solitari in oro bianco e platino, aggiudicati rispettivamente per 125mila e 107.500 euro; diverso però il successo dei due lotti, il primo venduto sotto la stima (130-190mila), mentre il secondo è andato verso la valutazione massima, fermandosi a 107.500 rispetto alla forchetta di 80-120mila.

PStef

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