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A 5 giorni dal voto la Grecia va verso Syriza, ancora

Domenica si torna alle urne: la formazione guidata da Alexis Tsipras è avanti di 5 punti rispetto ai rivali di Nuova democrazia. Gli estremisti di Alba Dorata al 7%

A 5 giorni dal voto la Grecia va verso Syriza, ancora

La Grecia va verso Syriza, di nuovo. A cinque giorni dal voto in Grecia i sondaggi danno il partito di Alexis Tsipras avanti. Secondo una rilevazione dell'egenzia Pro rata, la formazione del premier uscente sarebbe avanti di 28,5 punti percentuali sugli avversari di centrodestra di Nuova democrazia, ferma a 23,5 per cento.

Che ci fosse un testa a testa serrato era chiaro, ma quest'ultimo sondaggio ribalta la prevsione di Gpo del 3 settembre che aveva pronosticato Nuova democrazia al 25,5% contro il 25% di Syriza. All'epoca si rilevò anche il crollo del gradimento di Tsipras insediato da Evangelos Meimarakis leader di Nuova democrazia.

Secondo diversi analisti politici il ritorno di Syriza arriva dalla decisione di Tsipras di non formare governi di coalizione. Meimarakis, nell'ultimo dibattito televisivo ha spinto sulla necessità di "mettere a punto un piano condiviso per governare il paese", ma la sua richiesta è caduta nel vuoto. Per Tsipras, infatti "non ci sarà nessuna collaborazione tra i partiti dopo il voto del 20 settembre".

Sul fronte politico non mancano gli attacchi. Per Meimarakis il leader di Syriza sarebbe colpevole di portare instabilità politica nel paese: "Noi andiamo al voto sei volte l'anno e ciò comporta instabilità politica, oltre ad allontanare gli investitori dal paese" punzecchiando poi Tsipras sulla questione del partito unico al comando: "Siamo nell'era del consenso. Una discussione istituzionale con i funzionari locali è necessaria. Tutte le questioni più importanti richiedono consenso".

Al di la dei numeri, lo scontro non ha dato sensazioni definitive, soprattutto agli indecisi. Per Pro rata la percentuale di persone ancora indecise su chi votare oscilla intorno al 12%. Mentre gli astenuti dovrebbero superare il 40%. Tra Syriza e Nuova democrazia, ruotano attorno i partiti minori. Tra questi i socialisti del Pasok, corteggiati dallo stesso Tsipras, che viaggiano in coalizione con Sinistra democratica e che sono dati intorno al 7%.

Stessa percentuale per il partito di estrema destra Alba Dorata che farebbe un leggero passa in avanti rispetto al voto di gennaio quando prese il 6,28% dei voti.

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