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Il 95% degli aiuti alla Grecia finiti nelle tasche della banche

Le cifre del piano di salvataggio pensato per la Grecia sono drammatiche. Ma non sono servite a nulla. La denuncia: "I contribuenti europei hanno salvato gli investitori privati"

Il 95% degli aiuti alla Grecia finiti nelle tasche della banche

Le cifre del piano di salvataggio pensato per la Grecia sono drammatiche. Ma non sono servite a nulla. Dei 240 miliardi di euro, che attraverso i due piani di salvataggio del 2010 e del 2012 sono finiti nelle casse di Atene, non sono andati ai greci. Mentre infiammava la peggiore crisi economica che abbia mai investito l'Unione europea, solto una minima parte della somma sarebbe realmente finita nelle disponibilità del governo ellenico e, di rimando, ai suoi cittadini.

Secondo uno studio della European School of Management and Technology, visionato dal quotidiano economico tedesco Handelsblatt e rilanciato dall'Huffington Post, il 95% degli aiuti europei alla Grecia sarebbe, in realtà, serviti a ripianare altri debiti e, in particolar modo, a ricapitalizzare le banche. "Nel dettaglio, dei 215 miliardi effettivamente concessi sul totale stabilito, appena 9,7 miliardi sarebbero stati destinati al budget governativo, 86,9 miliardi sarebbero stati utilizzati per restituire altri prestiti e 52,3 miliardi per pagare gli interessi del debito - si legge sull'Huffington Post - 37,3 miliardi sarebbero invece stati destinati agli istituti di credito".

Gli aiuti economici alla Grecia sarebbero stati dunque gettati in una sorta di buco nero. "Il pacchetto di aiuti - ammette Jörg Rocholl, presidente dell'European School of Management and Technology - è servito principalmente per salvare le banche europee".

Secondo Rocholl, che è anche consigliere del ministero delle Finanze tedesco, "i contribuenti europei hanno salvato gli investitori privati".

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