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Aereo Sinai, l'Isis sfida Putin: "Vi diremo cosa è accaduto"

In un nuovo messaggio audio sul web, di cui non è possibile verificare l’autenticità, l’Isis rivendica l’abbattimento dell’Airbus russo nel Sinai

Aereo Sinai, l'Isis sfida Putin: "Vi diremo cosa è accaduto"

"Non siamo obbligati a svelarvi il modo in cui abbiamo abbattuto l’aereo, ma ve lo diremo solo quando e come vorremo noi". In un nuovo messaggio audio sul web, di cui non è possibile verificare l’autenticità, l’Isis rivendica l’abbattimento dell’Airbus russo nel Sinai. "Voi controllate le scatole nere, visionate il relitto e provate a confermare che non è stato abbattuto, se ci riuscite". Il messaggio è intitolato "Noi l’abbiamo abbattuto, voi morirete di rabbia", ed è stato pubblicato su Twitter in diversi siti jihadisti. Nel messaggio audio il jihadista aggiunge che l’abbattimento dell’aereo russo è avvenuto nello stesso giorno (il 17 del mese lunare di Muharram) in cui l’Isis giurò fedeltà al Califfato. Nonostante le perplessità di inquirenti ed esperti, lo Stato Islamico è
tornato ad attribuirsi la responsabilità del disastro aereo di sabato scorso, costato 224 morti, sostenendo di aver abbattuto l’Airbus-321 della compagnia low-cost siberiana ’Metrojet’ precipitato nel deserto del Sinai poco dopo il decollo. Analoga rivendicazione il gruppo jihadista aveva avanzato a caldo, ma senza fornire alcun dettaglio del presunto attentato. A quattro giorni di distanza, con un messaggio audio postato on-line, l’Isis afferma che ne renderà noti i particolari in seguito, decidendo a proprio arbitrio quando, e sfida gli scettici a dimostrare la sua estraneità alla carneficina.

"Non abbiamo alcun obbligo di spiegare come l’aereo sia caduto", taglia corto una voce registrata. "Ispezionate pure la carcassa, analizzate le scatole nere, e comunicateci i risultati delle vostre indagini", incalza. "Dimostrate che non siamo stati noi,
e come sono andate le cose. Esporremo le modalità dell’accaduto in un momento di nostra scelta". Avvenuto nel diciassettesimo giorno di Muharram, il primo mese del calendario lunare islamico, il fantomatico attacco terroristico sarebbe stato fatto coincidere a titolo celebrativo con il primo anniversario del giuramento di fedeltà al califfato da parte della sedicente Provincia del Sinai, già Ansar Bayt al-Maqdis, formazione salafita egiziana attiva proprio nella penisola. Intanto la Russia sostiene che È stata l’esplosione di un motore a causare il disastro di sabato scorso nei cieli del Sinai. Lo riporta il sito web di Ponta Ru., citando la rivelazione fatta da una fonte investigativa anonima al quotidiano egiziano Al-Masry Al-Youm, secondo quanto sarebbe emerso dai dati registarti dalla scatole nere. La fonte non ha tuttavia spiegato se ha causare l’esplosione del motore sia stato un guasto o una bomba. Ma sul disastro spunta un'altra ipotesi. La cellula egiziana del sedicente Stato islamico (Is) avrebbe abbattuto sabato scorso l’aereo russo che sorvolava il Sinai con un missile di tipo ’Iglà, sottratto all’arsenale bellico della Libia dopo la caduta del regime di Muammar Gheddafi. Lo scrive il quotidiano giordano ’al-Rai al-Youm’, che sostiene di aver ottenuto le notizia da "fonti informate". Secondo queste fonti, negli ultimi tempi i miliziani dell’Is nella penisola del Sinai avrebbero monitorato gli orari di partenza delle compagne aeree russe dagli aeroporti egiziani. Per colmare i limiti in termini di raggio di azione rispetto a un velivolo civile in alta quota, i jihadisti potrebbero aver lanciato da una montagna nel Sinai il missile ’Igla, che è di fabbricazione russa, è dotato di guida a infrarossi, ma non supera i 3,5 km di gittata. La decisione dell’Is di colpire un volo russo di linea in Egitto sarebbe maturata - sostiene al-Rai al-Youm - dopo il fallimento nel mese scorso di un piano per il rapimento dell’ambasciatore russo in Libano, Alexander Zasypkin.

Infine secondo la Gran Bretagna l’A-321 potrebbe esser stato fatto precipitare con un congegno esplosivo: con questa motivazione la Gran Bretagna ha ritardato la partenza dei voli in partenza da Sharm el-Sheikh e diretti negli aeroporti britannici. Lo ha comunicato un portavoce di Downing Street, spiegando che la decisione è stata presa in seguito a "maggiori informazioni venute alla luce" circa il disastro dell’Airbus russo, schiantatosi sabato nel Sinai.

La preoccupazione, ha appunto spiegato il portavoce, è che il velivolo sia caduto a causa di "un ordigno esplosivo", ha riferito la Bbc. Tutti i voli in partenza da Sharm questa sera sono interessati dal provvedimento proprio per consentire ad esperti britannici di valutarne la sicurezza

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