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Afghanistan, ucciso leader talebano responsabile attentato a Malala

In Afghanistan un raid aereo americano ha permesso di eliminare Maulana Fazlullah, leader di uno dei principali gruppi talebani. L’uomo era responsabile anche dell’agguato contro la giovanissima Malala

Afghanistan, ucciso leader talebano responsabile attentato a Malala

In Afghanistan un raid dell’esercito americano, condotto con un drone, ha portato all’uccisione del Mullah Maulana Fazlullah, leader di uno dei principali gruppi talebani denominato Tehrik-e-Taliban Pakistan.

La guida spirituale di questo gruppo di estremisti islamici è stata sorpresa durante l’iftar, la tradizionale cena che si consuma dopo il tramonto durante il Ramadan, in una località remota sulle impervie montagne situate nella provincia di Kunar, non lontano dal confine col Pakistan.

"Posso confermare che Mullah Fazlullah, leader di Tehrik-e-Taliban Pakistan, è stato ucciso giovedì in un'operazione congiunta afgano-americana nel distretto di confine di Marawera, nella provincia di Kunar" ha affermato un portavoce del Ministero della Difesa afgano.

Secondo Tolo News, inoltre, insieme al leader sarebbero morti anche altri 4 importanti comandanti dello stesso gruppo.

Fazlullah, l'uomo più ricercato del Pakistan, era considerato il responsabile del massacro di 132 studenti avvenuto in una scuola nel 2014. Non solo, perché è stato anche colui che, nel 2012, diede ordine di sparare a Malala Yousafzai colpevole, a suo avviso, di un forte impegno civile osteggiato dalle locali fazioni religiose più oltranziste.

La ragazzina, nonostante sia stata colpita gravemente alla testa, è sopravvissuta all'attentato e, da allora, è diventata un simbolo mondiale della lotta per il diritto delle donne all’istruzione nei paesi musulmani. Per il suo coraggio e il valore del suo lavoro è stata insignita con il premio Nobel per la Pace nel 2014.

I piani di Fazlullah, però, non si limitavano solo ai territori dell'Afghanistan e del Pakistan. In passato la sua ombra inquietante ha lambito anche gli Usa: il comandante talebano, infatti, era il principale sospettato del tentativo di attacco con autobomba avvenuto a Times Square, la celebre piazza di New York, nel 2010.

Per questo motivo, lo scorso marzo il Dipartimento di Stato americano aveva annunciato una taglia di 5 milioni di dollari sulla sua testa.

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