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Alba Dorata, a processo 72 attivisti e deputati

Alla sbarra anche tutti gli ex parlamentari dell'estrema destra greca

Il leader di Alba Dorata, Nikos Michaloliakos
Il leader di Alba Dorata, Nikos Michaloliakos

Finiranno alla sbarra in Grecia i leader e i parlamentari del partito di estrema destra Alba Dorata.

I giudici hanno rinviato a giudizio per una serie di reati, tra cui figura anche l’omicidio, 72 membri dell’organizzazione, tra cui il leader Nikos Michaloliakos e tutti i deputati della precedente legislatura. Il rinvio a giudizio era stato chiesto nell’ottobre scorso dal procuratore di Atene che aveva accusato Michaloliakos e i dirigenti del partito di appartenere a un’organizzazione criminale dedita a estorsioni, aggressioni a sfondo razziale e tentati omicidi. Tra i casi citati dal procuratore vi era anche l’omicidio del giovane musicista Pavlos Fyssas, ucciso il 18 settembre del 2013 da un attivista di Alba Dorata.

Da movimento marginale, negli anni Alba Dorata ha guadagnato terreno sfruttando il malcontento e la rabbia popolare verso la classe politica. Il partito è arrivato terzo alle ultime elezioni, stravinte dall’estrema sinistra di Syriza e ha conquistato 17 seggi in Parlamento. Anche alle europee del maggio scorso, il movimento neo-nazista è riuscito a ottenere tre seggi per la prima prima volta nella storia. Gran parte dei deputati che dovranno affrontare il processo sono stati rieletti in questa legislatura. Sette dirigenti del partito, tra cui il fondatore e leader Michaloliakos, sono in carcere con l’accusa di omicidio, tentato omicidio, porto illegale di armi e partecipazione a un’organizzazione criminale. Secondo la procura di Atene, la struttura di Alba Dorata è simile a quella del partito nazista.

Nel corso delle perquisizioni delle abitazioni dei leader del partito l’anno scorso, furono ritrovate armi da fuoco e oggetti riconducibili all’ideologia nazista.

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