Mondo

Gli istanti prima del raid ad Aleppo. Msf: "Qui sta venendo giù il cielo"

In un video gli attimi prima dell'attacco aereo. Cinquanta le vittime

Muhammad Maaz, pediatra all'ospedale di Aleppo
Muhammad Maaz, pediatra all'ospedale di Aleppo

Le immagini mostrano gli istanti immediatamente precedenti e successivi al raid aereo che ha distrutto l'ospedale al-Quds, come il nome arabo di Gerusalemme. C'è questo nel filmato fornito all'emittente britannica Channel 4, in cui si vede chiaramente anche Muhammad Maaz, l'ultimo pediatra della città di Aleppo, rimasto ucciso con quasi trenta persone in quell'attacco aereo del 28 aprile.

All'ospedale di Aleppo, raggiunto poco primadelle dieci di sera da un missile lanciato su Al Sukari, uno dei quartieri della città siriana ancora nelle mani dei ribelli, c'erano "pronto soccorso, ambulatorio, terapia intensiva e sala operatoria - spiegavano il giorno dell'attacco da Medici senza frontiere -. Ora è tutto distrutto".

Maaz, che si vede nel video con altri membri dello staff medico, era l'ultimo specialista in pediatria rimasto nella città pesantemente colpita da una guerra che va avanti da anni. È una delle almeno cinquanta vittime - questo l'ultimo aggiornamento del bilancio da parte di Medici senza frontiere - dell'attacco aereo da parte di un jet siriano.

Secondo quanto sostiene un portavoce della difesa civile cittadina altre cliniche sarebbero state colpite nei giorni scorsi, ad Al Marya e Bustan al Qasr.

Il ministro degli Esteri statunitense, John Kerry, ha parlato di un colloquio telefonico che dovrebbe tenersi a breve con i russi per provare ad arrivare a una situazione di cessate il fuoco anche ad Aleppo. A Ginevra ha già visto l'omologo saudita Adel al-Jubeir e ha in programma un incontro con Staffan de Mistura, inviato Onu per la Siria.

Muskilda Zankada, responsabile di Msf per la Siria, ha commentato così la situazione nei giorni scorsi: "Il cielo sopra ad Aleppo sta cadendo. La città, costantemente in prima linea in questa guerra brutale, rischia ora di finire sotto un'offensiva totale, in cui nessun punto viene risparmiato.

@ACortellari

Commenti