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Iraq, allarme bomba "sporca": materiale radioattivo trafugato da Bassora

Alcune capsule di Iridium-192 sono state trafugate da Bassora. Il timore è che finisca nelle mani di Isis

Iraq, allarme bomba "sporca": materiale radioattivo trafugato da Bassora

Alcune capsule di Iridium-192 sono scomparse nel nulla. Del materiale radioattivo si sono perse le tracce lo scorso novembre, quando è stato trafugato da un impianto di stoccaggio nei pressi della città meridionale di Bassora. Si teme possa essere finito nelle mani dello Stato islamico ed utilizzato per realizzare una bomba sporca. Secondo quanto comunica il Ministero dell'Ambiente iracheno, le capsule di Iridium-192 trafugato, isotopo radioattivo di iridio utilizzato anche per curare il cancro, erano conservato in una custodia protettiva delle dimensioni di un computer portatile. Il materiale radioattivo era custodito in un impianto di stoccaggio nella zona di Rafidhia, provincia di Bassora, di proprietà dell’industria petrolifera Weatherford, con sede a Houston. La sicurezza degli impianti è stata affidata alla società irachena Taiz. Secondo il governo iracheno “la sorgente radioattiva, utilizzata per testare i difetti nei materiali impiegati per oleodotti e gasdotti in un processo chiamato radiografia industriale a raggi gamma, è di proprietà della SGS, con sede ad Istanbul”. Secondo gli iracheni sia l’americana Weatherford che la turca SGS, sarebbero responsabili del materiale radioattivo scomparso.

Il materiale è classificato come sorgente radioattiva di categoria 2 dall'AIEA, il che significa che se non gestito correttamente potrebbe causare danni permanenti o fatali a seconda del periodo di esposizione. Negli ultimi due anni si sono registrati altri misteriosi furti di Ir-192 in molti paesi occidentali: dagli Stati Uniti alla Gran Bretagna, così come in Europa. Furti che hanno alimentato i timori di un possibile impiego per una bomba sporca. I servizi segreti occidentali non hanno alcuna indicazione sulla possibile acquisizione della sorgente radioattiva ad opera dello Stato islamico che, in teoria, non dovrebbe controllare le aree vicine a Bassora. La zona più vicina controllata dallo Stato islamico è a più di 500 km a nord di Bassora, anche se l’organizzazione terroristica ha rivendicato attentati proprio nel quartiere dove è situato l’impianto di stoccaggio.

Squadre anti-radiazioni sono al lavoro dal 13 novembre scorso – aggiungono dal Ministero dell'Ambiente iracheno – stiamo ispezionando il paese giorno e notte e monitoriamo gli ospedali per eventuali casi di ustioni causate da materiale radioattivo.

Quando la sostanza radioattiva è combinata con l’esplosivo si parla di bomba sporca. In questo caso è la detonazione che disperde il materiale radioattivo: parliamo di una bomba nettamente inferiore come potenza rispetto ed una esplosione nucleare, ma con una ricaduta degli agenti coinvolti che possono raggiungere anche i dodici chilometri di altezza. Se una bomba sporca dovesse esplodere in una capitale europea, per esempio, i danni sarebbero devastanti perché proprio la ricaduta del materiale (grazie anche ai venti) si estenderebbe oltre gli effetti dell'esplosione, soprattutto se si verificassero delle detonazioni superficiali ad alto rendimento. Quello che più preoccupa sono i siti nucleari sovietici, i centri di studio dei paesi in rivolta (40 kg di uranio custoditi nei depositi dell'università di Mosul sono spariti nel nulla la scorsa estate), gli agenti biologici prodotti nei laboratori di Saddam Hussein, le semplici ma letali scorie radiologiche per uso sanitario ed i rifiuti tossici.

Una bomba sporca con poche libbre di uranio-235, ad esempio, sarebbe capace di far propagare un fall-out devastante, contaminando vaste aree di una metropoli.

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