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Alta affluenza in Turchia: Erdogan verso governo di minoranza

Vota quasi il 90% dei turchi, ma i primi dati danno l'Akp al 43,6%, in Parlamento i curdi: se confermati il presidente non potrà modificare la Costituzione per dar vita a una repubblica presidenziale

Alta affluenza in Turchia: Erdogan verso governo di minoranza

Le urne si sono chiuse alle 17 (le 16 in Italia) in Turchia, chiamata a eleggere il parlamento. A votare sarebbero andati quasi il 90% dei turchi.

E per il leader dell'Akp Recep Tayyp Erdogan si mette male. Il presidente turco puntava a raggiungere almeno i 276 seggi necessari per avere la maggioranza assoluta e anzi superare il 60% necessario per poter convocare un referendum e poter così cambiare la Costituzione e far diventare il Paese una Repubblica presidenziale. Ma l'Akp - partito d'ispirazione islamica - ha raggiunto poco più del 41% - contro il 50% alle politiche del 2011 - e perde la maggioranza assoluta in parlamento con 260 seggi su 550. Il partito kemalista Chp è al 25,2% (130 seggi), il nazionalista Mhp al 16,6% (82), i curdi dell’Hdp al 12,4% (78). Insieme i tre partiti di opposizione hanno 280 deputati.

La vera novità è quindi il partito filo-curdo Hdp del 41enne Selahattin Demirtas, che supererebbe per la prima volta la soglia di sbarramento del 10%. "Ci aspettavamo circa il 12% o 13% dei voti. Ed è andata come previsto. Siamo felici dei risultati", ha commentato Demirtas. Per l’Hdp ha parlato anche il deputato Sirri Surreya Onder, uno degli esponenti più importanti del partito, che ha invitato alla prudenza: "Ringraziamo il paese che con questo voto ha sancito una vittoria per la pace, la giustizia, l’indipendenza e la democrazia. Ora non dobbiamo abbandonare i seggi, non è nostra intenzione festeggiare perché non vogliamo dare ai provocatori nessuna occasione per rovinare questo giorno storico". Il riferimento è alle bombe esplose venerdi durante un comizio del partito a Diyarbakir, che hanno causato 3 morti e più di 400 feriti e per le quali un uomo si trova adesso in stato di fermo.

Dalla conferma di tali risultati ne uscirà un paese spaccato in 3: le regioni della Costa egea e Mediterranea sono infatti a maggioranza Chp, l’Anatolia centrale e il Mar Nero a maggioranza Akp, mentre nel sud-est a maggioranza curda ha trionfato l’Hdp. Difficile appare quindi prevedere uno scenario rispetto ad un’eventuale coalizione. L’unica alleanza possibile appare quella tra Akp e Mhp, che vedrebbe il partito di Erdogan governare sul filo dei numeri in ogni votazione. Ma l’Mhp ha già fatto sapere che per ora è troppo presto per parlare di alleanze. Tra le ipotesi anche quella che si torni presto alle urne.

La costituzione turca prevede che nuove elezioni siano indette nel caso non si riesca a formare un governo nei 45 giorni successivi al voto.

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