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Attacchi a Parigi, altri due fermati. "Si fingevano rifugiati in Austria"

Secondo un quotidiano austriaco erano cittadini francesi. Si sospetta abbiano aiutato i commando entrati in azione a novembre

Attacchi a Parigi, altri due fermati. "Si fingevano rifugiati in Austria"

Vanno avanti le indagini legate agli attentati che a novembre hanno sconvolto Parigi, causando 130 morti in una serie coordinata di attacchi. Altre due persone sono finite in manette, in Francia, sospettate di avere avuto legami con i commando che entrarono in azione la sera del 13 novembre.

Fermati nel fine settimana, i due venivano dal Medio Oriente. Il portavoce della polizia di Salisburgo, Robert Holzleitner, ha specificato che le forze dell'ordine sono al lavoro "su un possibile collegamento con gli attacchi di Parigi".

Un giornale austriaco, il Kronen Zeitung , sostiene che siano cittadini francesi e che abbiano provato a confondersi con i rifugiati, entrando in Austria in ottobre con passaporti siriani falsi, dalla rotta balcanica della migrazione. Aggiunge che avrebbero origini pachistane e algerine.

Altri due arresti sono avvenuti ieri, quando le forze dell'ordine francesi hanno bloccato un uomo e la compagna, che si ritiene abbiano avuto un ruolo nell'attacco al supermercato kosher di Parigi.

La donna è proprietaria di un campo da paintball ed è accusata con il 50enne fidanzato di avere fornito le armi poi utilizzate da Amedi Coulibaly, che prima di entrare in azione giurò fedeltà all'Isis.

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