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Un altro guaio per Melania Trump: "Non è vero che è laureata"

Dopo la gaffe per il discorso copiato da Michelle Obama, spunta un'altra ombra sulla moglie di Trump: nella sua biografia si legge che è laureata in design e architettura. Ma quel titolo di studio non l'avrebbe mai conseguito

Un altro guaio per Melania Trump: "Non è vero che è laureata"

In tutto il mondo si parla della convention repubblicana citando la "gaffe" di Melania Trump, nel cui discorso pare abbia copiato diverse frasi che Michelle Obama pronunciò nella convention democratica del 2008 (guarda il video). Ora emerge un altro problema. La moglie di Trump vanta una laurea in architettura e design, conseguita in Slovenia (come si legge anche sui profili dei relatori pubblicati sul sito della convention). Quel titolo di studio viene indicato anche sul sito personale di Melania. Ma secondo alcuni giornali americani, però, quella laurea Melania non l'avrebbe mai presa.

L'edizione americana dell'Huffington Post riporta le frasi di due giornalisti sloveni, Bojan Pozar e Igor Omerza, autori della biografia su melania:

"Nel suo primo anno di iscrizione, la diciannovenne Melanija Knavs frequentò i seguenti corsi: elementi di architettura, belle arti, tecnica meccanica di base, costruzione architettonica, geometria descrittiva, matematica e una materia a scelta di ideologia (leggi: comunista) dal titolo "La resistenza partigiana e l'autoprotezione sociale". Melanija avrebbe dovuto passare al secondo anno, anche se non aveva passato due esami, ma tutti pensavano che li aveva passati, fece un mese di stage e tenne anche un diario sull'esperienza. Più tardi, in America, dopo aver incontrato Donald Trump ed essere diventata ufficialmente la sua compagna, Melania Knauss raccontò ai media che aveva ottenuto una laurea in architettura e design. Questo avvenne certamente dopo essersi consultata con Trump e i suoi consiglieri, che volevano a tutti i costi vendere l'impressione che la modella slovena non era solo bella, ma anche colta e intelligente".

Ma torniamo alla gaffe del discorso copiato. Melania si era vantata, durante un'intervista, di aver scritto da sola il testo "con il minor aiuto possibile". Ma dopo il tweet del giornalista Jarrett Hill, che per primo ha smascherato gli ampi stralci copiati, è partita la caccia al colpevole, la cui leggerezza ha causato enorme imbarazzo. Nella notte è arrivata la prima nota, sempre via Twitter, del consigliere per la comunicazione Jason Miller, in cui si ammette che il "team di autori" del discorso "in alcune occasioni hanno incluso stralci che riflettevano il pensiero di Melania". "L'esperienza da immigrata di Melania e il suo amore per l'America ha pervaso l'intero discorso, rendendolo un successo".

Quando la toppa è peggio del buco.

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