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Anche in Svizzera è emergenza per i foreign fighters

Le autorità elevetiche riconoscono che il proprio Paese non è immune dal fenomeno dello jihadismo violento. E per questo pensano di adottare misure di sicurezza straordinarie

Anche in Svizzera è emergenza per i foreign fighters

L'espolosione dell'islamismo radicale e violento non esclude nessun Paese europeo. Neanche quelli in apparenza più tranquilli e sicuri. Anche la Svizzera, per esempio, si deve conforntare con l'emergenza di questo fenomeno. Negli ultimi anni, infatti sono ben 77 le persone che dalla Confederazione Elvetica sono partite per il jihad, la "guerra santa" islamica. A comunicarlo è il Servizio delle autorità informative della Confederazione (Sic).

Le autorità elvetiche hanno registrato la partenza di 63 persone per la Siria e per l'Iraq, le altre14 per la Somalia, il Pakistan e l'Afghanistan. Di queste 29 avevano la nazionalità svizzera, alcuni avevano addirittura rinunciato formalmente alla propria nazionalità d'origine per ottenere quella elvetica. Non sono fornite ulteriori indicazioni sulle loro identità, sul sesso e sull'età.

21 delle prsone partite sarebbero morte sui luoghi di battaglia, 10 sarebbero invece rientrate in Svizzera. Le autorità elvetiche hanno comunicato di voler adottare misure straordinarie per cercare di impedire la partenza ai foreign fighters. Come? rafforzando le misure di sicurezza e la lotta anti terrorismo.

Le persone sospettate di simpatizzare per il jihad potrebbero essere tenute a presentarsi regolarmente nelle caserme, in caso di sospetto imminente della loro partenz potrebbero venir ritirati loro i documenti di identità, mentre i loro spostamenti potrebbero venir pedinati.

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