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Annuncio choc: “Qui non sono ammessi né cani né sostenitori di Trump”

In un annuncio pubblicato sul portale web Craigslist si legge: “A casa non sono ammessi l’alcol, gli animali domestici ed i prodotti a base di carne… e neanche i sostenitori di Trump”. Ma nessuno protesta

Annuncio choc: “Qui non sono ammessi né cani né sostenitori di Trump”

Se non è facile vestire i panni di The Donald, figuriamoci quelli dei suoi sostenitori che, non a caso, sono stati ribattezzati gli “elettori silenziosi”. Ben pochi, infatti, hanno avuto il coraggio di rivendicare la propria preferenza e, ad un mese dall’insediamento del nuovo presidente, la situazione non sembra esser cambiata.

Come dimostra un articolo apparso sulla Cnn, infatti, aver appoggiato il neopresidente potrebbe costare addirittura l’appartamento. Come? In un annuncio pubblicato sul portale web Craigslist si legge: “A casa non sono ammessi l’alcol, gli animali domestici ed i prodotti a base di carne… e neanche i sostenitori di Trump”. Secondo l’autrice dell’annuncio, Sahar Kian, che ha ventitré anni, lavora in un’organizzazione no-profit e risiede a due passi dalla George Town University, accogliere in casa un sostenitore di Trump renderebbe “l’ambiente ostile”. Ed ancora, “non direi di no ai repubblicani, neppure ai cristiani, dico di no ai sostenitori di Trump”, ha sottolineato la ragazza stilando, senza nemmeno accorgersene, una specie di “black list” che, al suo apice, vede proprio gli odiatissimi “trumpers”.

L’annuncio in questione, ripreso dai maggiori quotidiani statunitensi, sembra non aver suscitato particolari reazioni nell’opinione pubblica. Nessuna folla oceanica si è data appuntamento davanti a casa della ragazza, con cartelli alla mano, inneggiando slogan anti-razzisti, non è stato organizzato nemmeno un modesto sit-in di protesta. Questo, purtroppo, conferma l’idea ormai consolidata, in alcuni segmenti di popolazione, e tollerata, nei rimanenti, che gli elettori di Donald Trump siano cittadini di serie B. Dei veri e propri “senza casta”, oppure, per usare le stesse parole pronunciate da Hillary Clinton, dei “mentecatti”. Un’idea tristemente consolidata, anche e soprattutto, nell’immaginario degli stessi sostenitori di Donald che, nella maggior parte dei casi, vivono la loro appartenenza con vergogna.

In questo senso fecero scalpore le dichiarazioni di Asra Q. Nomani, “una musulmana e una donna immigrata di colore”, come lei stessa si definì, che ebbe il coraggio di rompere il silenzio in un lungo “sfogo” apparso sul The Washigton Post: “sono una dei cosiddetti elettori silenziosi di Donald Trump. E non sono una bigotta, razzista, maschilista come gli elettori di Trump vengono definiti”, ed ancora, “respingo le accuse di odio, divisione, ignoranza che vengono rivolte all’elettorato di Trump”. Beh, indovinate come è andata a finire per la Nomani? Come vi abbiamo raccontato su Il Giornale.it nei giorni scorsi, la donna – che è anche un’ex professoressa nonché un’attivista – sarebbe ancora oggetto, per quelle dichiarazioni, di offese e minacce.

Eppure, negli States, adesso il problema sembrano essere i bagni per i transgender.

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