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In Arabia Saudita i primi lanciarazzi russi con testate termo-bariche

L'Arabia Saudita ha acquistato la variante TOS-1A Solntsepek, probabilmente l’arma terrestre non nucleare più potente del mondo

In Arabia Saudita i primi lanciarazzi russi con testate termo-bariche

L’Arabia Saudita ha ricevuto i primi lanciafiamme pesanti TOS-1A dalla Russia. In base ai dati del Servizio Federale per la Cooperazione Militare-Tecnica della Russia, sappiamo che Riad ha acquistato un numero imprecisato di sistemi missilistici S-400, missili guidati anticarro Kornet-EM, lanciafiamme pesanti TOS-1A, lanciagranate automatici AGS-30 e fucili AK-103 Kalashnikov. I contratti, per un valore stimato di tre miliardi di dollari, sono stati siglati nell’ottobre del 2017. I lanciagranate AGS-30 così come i fucili d’assalto AK-103 rientrano nelle forniture standard cosi come i missili anticarro Kornet-EM (capacità fire and forget contro veicoli con corazza reattiva esplosiva) in produzione costante dal 1996. Il lanciarazzi multiplo TOS-1 Buratino è menzionato raramente. A causa della sua potenza di fuoco, il sistema d'arma è diventato sempre più popolare a livello internazionale.

Attualmente la Russia fornisce i lanciafiamme pesanti TOS a sette stati tra cui Kazakistan, Armenia e Azerbaigian. Nel 2014 l'Iraq è diventato il primo paese al di fuori dell'ex Unione Sovietica a ricevere il lanciafiamme pesante. Poco dopo Mosca ha iniziato ad esportare i TOS in Siria ed Algeria. L'Arabia Saudita ha acquistato la variante TOS-1A Solntsepek (Solleone), entrata in servizio nel 2001 ed armata con 24 tubi di lancio. Dovrebbero essere circa cento i sistemi TOS fino ad oggi prodotti dalla Omsktransmash.

Russia: Sistema Lanciafiamme Pesante

TOS (тяжёлая огнемётная система) sta per Sistema Lanciafiamme Pesante. Non un lanciafiamme nella tradizionale interpretazione del termine della seconda guerra mondiale. Il sistema d’arma della Omsktransmash, infatti, non proietta un flusso di benzina gelata, ma spara razzi con testate termo-bariche. A differenza degli esplosivi convenzionali che incorporano i propri ossidanti, l'esplosivo termo-barico si basa sull'atmosfera per l’ossigeno. Il TOS non è un sistema di artiglieria ordinario, ma è progettato principalmente per lanciare testate termo-bariche contro strutture fortificate e la fanteria in spazi confinati, come le aree urbane o le regioni montuose. I risultati sono devastanti. L'esplosione è significativamente più lunga, mentre l'onda d'urto è notevolmente più calda e potente di una testata convenzionale. Alimentandosi con l'ossigeno si crea anche un vuoto parziale. Non esiste controparte occidentale al TOS-1/A.

Le testate termo-bariche

Gli Stati Uniti sono stati i primi ad utilizzare le testate termo-bariche durante la guerra del Vietnam, inizialmente per sgomberare le aeree di atterraggio e successivamente per scopi offensivi. Nel 2002 l’Air Force ricevette missili di precisioni con testate termo-bariche, nel tentativo di stanare Osama bin Laden dalle montagne di Tora Bora. L’Unione Sovietica ha iniziato ad utilizzare testate termo-bariche nel 1969. Il primo utilizzo in combattimento del Buratino risale alle fine degli anni ’80 contro i ribelli afgani nella valle del Panjshir.

La capacità di una bomba a vuoto di fornire calore e pressione in un unico punto nel tempo, non può essere riprodotta dalle armi convenzionali senza una massiccia distruzione collaterale. Il principio di funzionamento delle munizioni termo-bariche si basa sull’esaltazione delle capacità dell’esplosivo ad alto potenziale attraverso la combustione aerobica identificata nel terzo evento di detonazione. Il miglioramento delle prestazioni è ottenuto principalmente mediante l’aggiunta di metalli in eccesso alla composizione esplosiva. Alluminio e magnesio sono i metalli primari della scelta. Tutti e tre gli eventi esplosivi possono essere personalizzati per soddisfare le esigenze e le prestazioni del sistema. La testata propulsa contiene al suo interno una carica esplosiva e del combustibile altamente infiammabile. Quando il razzo raggiunge la destinazione, il carburante viene disperso. La detonazione successiva incendia il materiale infiammabile nell’aria. L’esplosione irradia un’onda d’urto letale nel raggio di dieci metri. Di per se, l’esplosione termo-barica è particolarmente indicata contro bersagli in campo aperto, ma se la stessa esplosione avvenisse in un bunker, la sua potenza potrebbe anche decuplicarsi.

Russia, lanciarazzi multiplo TOS-1 Buratino

Sviluppato tra il 1971 ed il 1979, il TOS-1 Buratino da quarantasei tonnellate è stato testato per la prima volta in combattimento tra il 1988 ed il 1989, nella valle del Panjshir, in Afghanistan. E’ stato svelato pubblicamente nel 1999 ad Omsk. Il sistema d’arma principale è basato sullo chassis del T-72A con equipaggio di tre unità (autista-meccanico, artigliere e comandante). A causa del raggio massimo di soli 3,5 chilometri (minimo 400 metri), la blindatura della prima versione del TOS-1 è essenziale per sopravvivere al fuoco diretto del nemico. Il veicolo da combattimento (BM-1) TOS-1 monta un lanciarazzi multiplo da 220 millimetri. I trenta razzi possono essere lanciati singolarmente o con un intervallo da sei a dodici secondi. Con l'aiuto di un telemetro laser, la distanza dall'obiettivo viene determinata con una margine di errore di dieci metri. Questi dati vengono automaticamente inseriti nel computer balistico elettronico, calcolando l'angolo di elevazione richiesto del lanciatore. Il TOS-1 può lanciare razzi sia con testate termo-bariche che incendiarie convenzionali. Tuttavia l’esercito russo utilizza queste ultime prevalentemente sui sistemi multipli a lungo raggio, come gli Uragan o i BM-30. Ogni architettura operativa TOS-1 è strutturata su tre veicoli: il BM-1 da combattimento a cui sono affiancati due veicoli di ricarica su telaio KrAZ-255B, ciascuno con un carico aggiuntivo completo di razzi e carburante per il sistema d’arma principale. Il tempo stimato per una ricarica completa è di 24 minuti. Il Sistema Lanciafiamme Pesante, non è assegnato alle forze di artiglieria, ma alle unità CBRN dell’esercito russo. E' un'architettura ereditata dall'Unione Sovietica. Quest'ultima, infatti, prevedeva di combattere le forze della Nato in un contesto altamente contaminato da radiazioni. Ecco perchè abbinare le armi termobariche alle unità NBC.

Lanciarazzi multiplo TOS-1A Solntsepek

La versione TOS-1A Solntsepek (Solleone), armata con 24 tubi di lancio, è entrata in servizio nel 2001. Implementa un nuovo calcolatore balistico e spara razzi da 90 kg ad oltre sei chilometri di distanza, anche se alcune fonti parlano di dieci. E’ in ogni caso una distanza utile che pone il TOS-1A al riparo dal fuoco di rappresaglia dalla maggior parte delle armi anticarro nemiche. Nella nuova architettura Solntsepek, anche i mezzi di ricarica sono basati sul telaio del T-72. L'ultima versione del veicolo da combattimento del TOS-1A si basa sullo chassis del T-90. Il TOS-1A è probabilmente l’arma terrestre non nucleare più potente del mondo. 90 secondi dopo aver inquadrato il bersaglio, è in grado di cancellare con una sola salva di 24 razzi un’area di 200 metri per 400.

Lanciarazzi multiplo Tosochka, il demone di fuoco

Del prototipo Tosochka (Sole rovente), si sa ben poco se non che avrà caratteristiche tattiche e tecniche migliorate ed una maggiore gittata. Sappiamo che le prove sul lanciarazzi multiplo si concluderanno entro l'anno. La prima consegna del nuovo Sistema Lanciafiamme Pesante alle forze di difesa CBRN dell’esercito russo, è prevista per il prossimo anno. Contrariamente a quanto ipotizzato in precedenza, il Tosochka non riceverà lo chassis della piattaforma universale Armata, a causa degli eccessivi costi raggiunti dal sistema modulare. Il Tosochka su chassis Armata, sarebbe stato destinato esclusivamente ad una esigua forza d'èlite dell'esercito russo.

Da rilevare che il Tosochka nasce per diversificare il Sistema Lanciafiamme Pesante, dopo l'esperienza acquisita nella campagna siriana. Il teatro del Medio Oriente (terreno desertico e combattimento urbano a bassa densità), ha dimostrato la virtuale assenza di una linea frontale continua e la necessità di un rapido trasferimento delle armi. Il Tosochka su ruote è ritenuta l'opzione migliore per l’esercito russo e per i potenziali acquirenti dal Medio Oriente, costretti ad affrontare una minaccia che non possiede in inventario sistemi di precisione. Il Tosochka sacrifica la protezione garantita dal Buratino e dal Solntsepek per una maggiore mobilità sul terreno. Per identificare il Tosochka, i russi utilizzano la frase non ufficiale Огненный демон, Demone di fuoco.

I TOS nell’esercito russo

Il Ministero della Difesa russo ha confermato che in ogni Distretto militare sarà schierato un battaglione, con nove TOS-1A Solntsepek basato su tre compagnie. I battaglioni appariranno all'interno delle brigate NBC, mentre le compagnie rafforzeranno i reggimenti chimici. Venti piattaforme TOS-1A Solntsepek, equipaggiate con un nuovo sistema di propulsione e corazza reattiva, sono state consegnate nel 2017 al Distretto militare occidentale. Tre Solntsepek sono stati consegnati il 13 febbraio dello scorso anno al 10° reggimento NBC della 41a Armata del Distretto militare centrale, responsabile del territorio dell'Altaj. Un mese dopo, una compagnia TOS-1A Solntsepek è stata istituita nel reggimento CBRN del distretto militare occidentale. La compagnia ha sede nella regione di Leningrado nel nord-ovest della Russia. Sono attualmente cinque le brigate NBC nell'esercito russo e dieci i reggimenti chimici.

Soltanto dopo l’esperienza di combattimento maturata in Siria, il Ministero della Difesa russo ha rivalutato il ruolo del sistema TOS.

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