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Arcivescovo di Santiago nella bufera: "Non denunciò preti pedofili"

I magistrati cileni hanno accusato l’Arcivescovo di Santiago di non avere denunciato alle autorità competenti diversi religiosi pedofili. Il prelato dovrà comparire in tribunale il prossimo 21 agosto per rispondere alle domande degli inquirenti

Arcivescovo di Santiago nella bufera: "Non denunciò preti pedofili"

L’Arcivescovo di Santiago è stato incriminato dalla Procura della capitale cilena per “occultamento di prove”. Il Cardinale Ricardo Ezzati Andrello, infatti, non avrebbe segnalato alle autorità competenti gli abusi sessuali commessi da diversi parroci della sua diocesi. Il prossimo 21 agosto, il prelato dovrà comparire in tribunale per sottoporsi all’interrogatorio condotto dagli inquirenti.

Il mese scorso, la Polizia, intenta a perquisire l’Arcivescovado della capitale, è entrata in possesso di importanti documenti: fascicoli inerenti a denunce presentate da centinaia di persone all’indirizzo di 14 preti pedofili. Analizzando i documenti, la Procura è giunta alla conclusione che il Cardinale Ezzati Andrello avrebbe deliberatamente occultato tali segnalazioni, al fine di salvaguardare il prestigio della Chiesa cattolica. Dal 2010, l’Arcivescovo di Santiago avrebbe mantenuto un atteggiamento di totale chiusura nei confronti delle vittime dei 14 preti pedofili. Nessuna denuncia avanzata negli ultimi otto anni a carico di questi sacerdoti sarebbe stata trasmessa all’autorità giudiziaria dal Cardinale. Per il suo silenzio a fronte di centinaia di segnalazioni, Ezzati Andrello dovrà rispondere di “occultamento di prove”. Imputato per tale reato, egli, nell’udienza del prossimo 21 agosto, dovrà difendersi dalle accuse formulate nei suoi confronti dalla Procura della capitale.

L’Arcivescovo di Santiago ha confermato la sua presenza all’interrogatorio disposto dagli inquirenti: “Non ho commesso alcun reato. Non ho fatto niente di sbagliato e sono deciso a provare la mia innocenza. Alla Procura offro la mia totale collaborazione. La verità deve emergere e la mia diocesi è determinata a contribuire a una corretta ricostruzione della vicenda.” Le associazioni cilene antipedofilia hanno salutato con entusiasmo l’incriminazione di Ezzati Andrello. Juan Carlos Cruz, attivista vittima di abusi, ha dichiarato: “L’incarico pastorale di Ezzati sta per giungere al termine. Tuttavia, un nuovo compito è stato appena assegnato al Cardinale: elencare ai magistrati tutte le bugie che egli ha detto in questi anni per difendere la reputazione della Chiesa e occultare le denunce a carico dei sacerdoti pedofili.”

La Chiesa cilena si trova costretta ad affrontare un secondo scandalo, dopo quello in cui è risultato coinvolto Fernando Karadima, religioso colpevole di abusi su minori perpetrati negli anni Settanta e negli anni Ottanta. Le accuse nei confronti di esponenti del clero del Paese sudamericano hanno indotto Papa Francesco ad aprire una

html" title="Pedofilia in Cile, la polizia perquisisce gli uffici delle diocesi" data-ga4-click-event-target="internal">indagine, la quale ha finora comportato la rimozione di diversi Vescovi e parroci dai rispettivi incarichi.

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