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Arriva la Chiesa della Cannabis

Negli Stati Uniti arriva ufficialmente la Chiesa della Cannabis: il fondatore ha richiesto e ottenuto il riconoscimento del culto in risposta alla recente approvazione, nello stato dell'Indiana, del Religious Freedom Restoration Act

Arriva la Chiesa della Cannabis

Negli Stati Uniti arriva la Chiesa della Cannabis. È quanto succede in Indiana, dove la First Church of Cannabis è stata inserita nel registro di stato a seguito dell'approvazione, la scorsa settimana, del Religious Freedom Restoration Act. Il Segretario di Stato Connie Lawson ha approvato questa chiesa come corporation religiosa, «basata sull'amore, la comprensione e la compassione per tutti». L'utilizzo di marijuana a scopi ricreativi o medici, tuttavia, rimane al momento vietata.

Secondo quanto riportato dal Chicago Tribune, la richiesta di riconoscimento ufficiale della Chiesa della Cannabis sarebbe stata avanzata dal suo fondatore Bill Levin, il quale avrebbe deciso di avviarne la richiesta formale in risposta al Religious Freedom Restoraction Act, una legge supportata dal governatore Mike Pence che riduce i poteri dello stato nel limitare le credenze dei cittadini. Il provvedimento, già criticato dal CEO Apple Tim Cook per le eventuali conseguenze discriminatorie sulla comunità LGBT, da giorni ha acceso un intenso dibattito in tutti gli Stati Uniti. E il riconoscimento della religione della marijuana, ammesso dalla stessa legge, non ha fatto altro che gettare benzina sul fuoco della polemica.

La cannabis viene definita come "il sacramento della dottrina", mentre il fondatore ha in programma di realizzare un'organizzazione gerarchica per la neonata chiesa: con molta probabilità, la canapa verrà coltivata all'interno delle strutture dedicate al culto, ma non verrà venduta o distribuita dati i divieti tutt'oggi in vigore. Sulla piattaforma di crowdfunding GoFundMe, inoltre, è stata avviata una raccolta di denaro affinché gli adepti possano presto dotarsi di un proprio edificio. Il palazzo, senza troppe sorprese, verrà edificato con speciali mattoni estratti dalla canapa, così come Levin sembra aver confermato dalle pagine del Washington Post.

Il fondatore, proprietario di una società di marketing e di consulenza in Indianapolis, afferma di non essere credente, non almeno rispetto alle principali religioni monoteiste.

Nel frattempo, divampa il dibattito fra gli esperti di legge locali: se il Religious Freedom Restoraction Act ammette l'esistenza di una Chiesa della Cannabis, dovrà rivedere anche le leggi sul consumo per consentire agli adepti di fumare marijuana durante le funzioni? Il tutto sembra essere molto più complesso di quanto potrebbe apparire, servirà qualche settimana per scoprire come evolverà la vicenda.

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