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"Arruolati, codardo", all'asta la penna bianca della vergogna

Quando le suffragette erano "patriottiche" e consegnavano piume e lettere agli "imboscati" della prima guerra mondiale: "Perché non vai a difendere il tuo Paese?"

"Arruolati, codardo", all'asta la penna bianca della vergogna

"Perché non ti arruoli, codardo?". Non ci andavano per il sottile le suffragette patriottiche della prima guerra mondiale contro chi riusciva a sfangare il servizio militare e il mattatoio delle trincee della prima guerra mondiale.

Sarà battuta oggi all’asta (con base fissata a cinquanta sterline) una particolare lettera che risale al tempo della prima guerra mondiale. Ma questa non è una delle tante missive spedite dal fronte dai soldati impegnati a combattere tra le trincee di quel massacro che fu il primo conflitto mondiale. Si tratta di una lettera anonima spedita a un “imboscato” che non s’era degnato di raggiungere il fronte e che, per questo, venne decorato con una penna bianca, vero e proprio marchio d’infamia, simbolo di vigliaccheria nell’Inghilterra del tempo.

Non ci sono che poche (e pesantissime) parole a marchiare il “codardo” cui venne indirizzato il messaggio. “Perché non ti arruoli e corri a difendere il tuo Paese?”. In un momento di massimo sforzo bellico, in Gran Bretagna, persino le suffragette accantonarono le lotte proto-femministe e si schierarono, compatte, a sostegno della nazione. E furono proprio loro, come sottolinea il Daily Mail, a rendersi protagoniste – in patria – di vere e proprie contestazioni ai danni degli obiettori di coscienza e ai riformati. Colpevoli del fatto di rimanere a casa mentre il fiore della gioventù britannica si faceva massacrare sulla Somme. Perciò, quando le suffragette incontravano uomini in abiti borghesi a zonzo per le strade delle città e dei villaggi inglesi, gli rifilavano una penna bianca.

Fatto, questo, che di recente è stato ripreso e ricordato anche da serie tv ambientate all’inizio del Novecento, come la pluripremiata Downtown Abbey in cui la penna della codardia viene consegnata al giovane cameriere William Mason, che poi farà di tutto per partire e perdere la vita in guerra.

Non mancarono, in questa campagna, clamorosi errori. Come quando un'attivista consegnò la penna a un uomo in abiti civili che viaggiava sul suo stesso tram. Questi la schiaffeggiò pubblicamente: non era un imboscato, ma un reduce della sanguinosa battaglia di Passchendaele, in cui persero la vita - tra Intesa e Imperi Centrali - quasi 150mila soldati.

La storia della Penna Bianca non nacque, però, con la Grande Guerra.

Risale ai tempi delle guerre angloboere ma fu con il massiccio sforzo della prima guerra mondiale che la penna divenne un simbolo di codardia e vergogna per gli uomini britannici.

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