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Berlino promuove stretta contro migranti che nascondono loro identità

La bozza promossa da Seehofer segue alla recente approvazione, da parte del Bundestag, di una “lista di Paesi sicuri”

Berlino promuove stretta contro migranti che nascondono loro identità

Il governo di Berlino ha in questi giorni presentato al Bundestag un disegno di legge diretto a inasprire le norme in ambito migratorio.

La riforma, elaborata dal ministro dell’Interno Horst Seehofer, mira a introdurre la “detenzione prolungata” in carcere ai danni dei migranti in via di espulsione. Gli stranieri ai quali verrà negato lo status di rifugiato verranno infatti trattenuti, in attesa di essere rimpatriati ad opera delle autorità tedesche, in “sezioni speciali” degli istituti di pena del Paese. Tale innovazione normativa rischia però di essere censurata dalla Corte di giustizia Ue. L’organo giudiziario ha infatti in passato sistematicamente bollato come “contraria ai valori fondamentali dell’ordinamento comunitario” la prassi di trattenere in carcere i clandestini destinati a essere allontanati dal territorio di uno Stato membro.

La bozza di provvedimento propugnata da Seehofer dispone inoltre la “revoca della protezione umanitaria” agli immigrati che proveranno a “nascondere la propria identità” ai funzionari governativi. I soggetti che si rifiuteranno di fornire alle autorità federali i rispettivi documenti di riconoscimento perderanno infatti all’istante il diritto di risiedere in Germania e saranno soggetti a espulsione. Tale “stretta” è stata predisposta in seguito alle feroci polemiche divampate nei mesi scorsi nel Paese a causa della scoperta di numerosi stranieri che godevano dello status di rifugiati pur non avendo “mai rivelato la propria identità” agli uffici-immigrazione federali.

La seconda innovazione normativa è stata bollata da diverse organizzazioni umanitarie come “pericolosa per l’incolumità dei rifugiati”. Ad avviso di tali associazioni, molti immigrati occulterebbero i loro nomi e cognomi in quanto temono che, una volta rivelata ai funzionari tedeschi la rispettiva identità, questi ultimi informino immediatamente le autorità diplomatiche delle nazioni di origine, intenzionate ad “attentare alla vita” dei richiedenti asilo in questione.

La bozza promossa da Seehofer segue alla recente approvazione, da parte del Bundestag, di una “lista di Paesi sicuri”.

Gli stranieri provenienti da tali nazioni (Marocco, Algeria, Tunisia e Georgia) non verranno più riconosciuti dall’esecutivo di Berlino come “meritevoli di protezione umanitaria”.

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