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Betlemme, incendiata moschea

Fuori dall'edificio scritte in ebraico. Soldati israeliani uccisono palestinese in un campo profughi

Betlemme, incendiata moschea

Un incendio di natura dolosa si è sviluppato la scorsa notte nella moschea del villaggio cisgiordano di Jaba, vicino a Betlemme. Lo riferisce la radio militare israeliana. L’edificio ha riportato danni. Fonti locali, citate dall’emittente, aggiungono che sulle pareti esterne sono stati tracciati slogan nazionalisti in ebraico, fra cui la parola "Vendetta".

Sempre a Betlemme alcuni soldati israeliani hanno ucciso un palestinese nel corso di scontri avvenuti al campo profughi Deheishe. Jibrin Bakri, governatore di Betlemme, alla radio "Voce di Palestina" ha raccontato che i soldati sono entrati nel campo per arrestare degli attivisti. Negli scontri con i residenti i soldati avrebbero quindi aperto il fuoco, colpendo Jihad al-Jaafari, di 19 anni. Bakri ha accusato l’esercito di avere lasciato Jàafari, morto dissanguato, senza assistenza medica. Da parte sua, l’esercito israeliano ha fatto sapere che le forze visto il "pericolo imminente per le loro vite hanno risposto con il fuoco" contro un "istigatore". Le due versioni dei fatti: secondo i residenti del campo profughi, l'episodio è avvenuto quando i soldati hanno risposto sparando a un lancio di pietre da parte dei palestinesi. Secondo una portavoce dell'esercito, i palestinesi hanno lanciato pietre e bombe molotov contro i soldati, ferendone uno.

"I militari, temendo che le loro vite fossero in pericolo immediato, hanno risposto sparando verso uno degli istigatori".

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