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Bimbo di 6 anni scrive a Obama: "Porta Omran a casa mia"

Il piccolo Alex ha scritto a Obama per chiedergli di poter accogliere nella sua famiglia Omran Daqneesh, il bimbo siriano estratto vivo dalle macerie e diventato uno dei simboli della guerra in Siria

Bimbo di 6 anni scrive a Obama: "Porta Omran a casa mia"

Un bambino americano di sei anni vorrebbe accogliere, nella sua famiglia, Omran Daqneesh, il piccolo siriano estratto vivo dalle macerie e diventato uno dei simboli della guerra in Siria. La lettera, pubblicata dalla Casa Bianca, è diventata virale sui social network. "Caro presidente Obama, ricorda il ragazzo che è stato raccolto dall'ambulanza in Siria? Per favore, può andare a prenderlo e portalo a casa nostra? Vi aspettiamo con bandiere, fiori e palloncini. Gli daremo una famiglia e lui sarà nostro fratello" . L'autore della missiva, Alex, ha sei anni.

"Dal momento che non porterà giocattoli - si legge ancora - Catherine (la sorellina) dividerà con lui il suo grande coniglio bianco a righe blu. E voglio condividere con lui la mia moto, insegnandogli a guidarla". Alex, riporta la Bbc, ha scritto la lettera dopo aver visto la fotografia di Omran insanguinato e stordito dopo un bombardamento, un'immagine che ha scatenato indignazione in tutto il mondo.

Obama ha scelto il vertice delle Nazioni Unite sulla crisi dei rifugiati per ricordare le parole del bambino: "Non ha ancora imparato ad essere cinico, sospettoso o timoroso". "Dovremmo tutti essere più come Alex - ha detto il presidente -. Immaginate come sarebbe il mondo come se fossimo così. Immaginate la sofferenza che potremmo risparmiare e le vite che si potrebbero salvare".

Sui social media moltissimi i commenti a favore del piccolo Alex. "Un bambino di sei anni che ha più umanità, amore e comprensione della maggior parte degli adulti. Complimenti ai suoi genitori," ha scritto su Facebook una donna del Texas. "Questa lettera mi ha fatto piangere", dice un altro, aggiungendo che "nessuno di questi dolci ragazzini, figli di qualcuno, sono Skittles", facendo riferimento al controverso post di Donald Trump Jr.

(figlio del candidato alla Casa Bianca) che ha paragonato i rifugiati siriani a caramelle avvelenate.

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