Mondo

Braccio di ferro Usa-Russia sulle sanzioni per Pyongyang

Washington chiede il pugno di ferro all'Onu, ma arriva lo stop di Mosca. E anche la Cina si oppone a interventi militari

Braccio di ferro Usa-Russia sulle sanzioni per Pyongyang

Dopo il lancio di un missile intercontinentale da parte della Nord Corea, gli Stati Uniti reagiscono. Washington ha infatti annunciato che chiederà alle Nazioni Unite maggiori sanzioni contro Pyongyang. A rendere nota la posizione degli Stati Uniti è stata l'ambasciatrice all'Onu per gli Usa Nikky Haley sottolineando che Washington non "guardasolo alla Corea del Nord", ma a "qualsiasi Paese che voglia far affari" con Pyongyang. E alle richieste americane arriva lo stop da Mosca. "I tentativi di strangolare economicamente la Corea del Nord sono inaccettabili e le sanzioni non risolvono i problemi", ha affermato il vice ambasciatore della Russia alle Nazioni unite, Vladimir Safronkov. Poi l'ambasciatore russo ha aggiunto: "La possibilità di intraprendere misure militari per risolvere i problemi legati della penisola coreana dovrebbe essere esclusa", "esprimiamo il nostro appoggio all'idea che Nord e Sud Corea si impegnino in dialogo e consultazioni". E su questo fronte anche la Cina, l’alleato più stretto di Pyongyang e su cui contava il presidente americano Donald Trump, si è opposto ad ogni azione militare contro la Corea del Nord dopo il lancio di un missile balistico intercontinentale (Icbm).

Intanto la Casa Bianca ha fatto sapere che gli Stati Uniti stanno "valutando le opzioni possibili per rispondere alle provocazioni di Pyongyang".

Commenti