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Brasile, sei giorni alle elezioni: scintille tra Dilma e Marina

Mercoledì la chiusura della campagna elettorale, ieri nervoso duello televisivo. Rousseff in rimonta nei sondaggi

Brasile, sei giorni alle elezioni: scintille tra Dilma e Marina

Sale il nervosismo, si infiammano le accuse, e il dibattito televisivo diventa uno show. Le protagoniste sono loro, le donne del Brasile: Dilma e Marina. Rousseff, presidente in carica, esponente del Partito dei Lavoratori, che mira al secondo mandato, e Silva, la sfidante socialista, che obbligherà quasi certamente la pupilla di Lula al secondo turno. Mancano ormai solo sei giorni alle elezioni brasiliane, un appuntamento elettorale che viene definito il più incerto degli ultimi trent'anni, nonostante i recentissimi sondaggi siano stati una sorpresa per tutti. Rimonta di oltre sei punti Dilma, scende Marina, tanto che ora la differenza è di 40% a 27%, secondo gli ultimi dati di opinione dell'Istituto Datafolha. La presidentessa si avvicina quindi a quel 44% che i sondaggi le accreditavano all'inizio del 2014. Molto distante il terzo incomodo, il candidato del Partito della socialdemocrazia brasiliana (PSDB) Aecio Navas, attualmente dato al 18%.

Per il secondo turno, che rimane ormai scontato, Datafolha prevede la vittoria della Rousseff con il 47% contro il 43% della progressista Silva. A fine agosto le due candidate erano invece appaiate con il 34% delle intenzioni di voto.

Sul canale Tv Record ieri è andato quindi in scena il penultimo dibattito televisivo. Silva e Navas hanno chiesto conto alla presidentessa e candidata del PT dello scandalo corruzione di Petrobras, la compagnia petrolifera brasiliana, in cui sono stati coinvolti molti politici, di svariati partiti, compreso quello socialista di Marina. Rousseff ha reagito con impeto, spiegando ai telespettatori che in caso di vittoria di Silva o Navas la compagnia statale rischierebbe di essere privatizzata., e chiedendo all'ecologista Marina il perché dei suoi tanti cambi di casacca politica. Risposta della Silva: "Ho cambiato partito per non cambiare le mie idee".

L'ultimo dibattito si svolgerà mercoledì sulla Tv Globo, poi scatta il silenzio elettorale di tre giorni prima delle elezioni del 5 ottobre.

Secondo il quotidiano spagnolo El Pais, tra i sostenitori segreti di Silva ci sarebbe addirittura Barack Obama. L'amministrazione americana sarebbe favorevole a un cambio al vertice brasiliano, anche se le posizioni iperecologiste di Silva potrebbero disturbare gli investitori internazionali. Non è comunque lo scandalo Petrobras a disturbare Dilma secondo i sondaggi, che indicano invece un netto recupero della presidentessa in carica da quando è venuta alla luce l'ennesima storia di corruzione in Brasile. Secondo gli analisti politici brasiliani, l'effetto Silva, la candidata dell'ultimo minuto dopo la scomparsa di Roberto Campos in un incidente aereo quest'estate, si starebbe lentamente indebolendo.

L'ambientalista farebbe molto presa sulle classi medie, ma il voto popolare si starebbe orientando nuovamente su Dilma.

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