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Brexit, ecco lo stratagemma per fare un altro referendum

Lo mossa dei contrari alla Brexit: proporre un referendum sul risultato dei negoziati tra la Theresa May e Bruxelles

Brexit, ecco lo stratagemma per fare un altro referendum

Ancora la Brexit. Questa volta, però, non si parla delle lunghe (ed estenuanti) trattative tra Ue e Gran Bretagna per dirimere ogni singolo dettaglio della separazione (poco) consensuale tra il Regno Unito e l'Unione Europea. Se quasi un anno fa i cittadini britannici hanno votato per dire addio agli altri Paesi dell'Unione, ora potrebbe riaprirsi uno spiraglio che ha l'ardire (e la speranza) di ribaltare la volontà degli elettori espressa nel voto per la brexit.

Parliamo della campagna lanciata a Londra per ottenere un secondo referendum sulla Brexit. Ad appoggiarla ci sono politici, businessman e vip del mondo dello spettacolo e del cinema. Andrew Adonis, laburista, è il promotore dell'iniziativa che però fa a pugni con il risultato del referendum di 10 mesi fa. Come scrive Tgcom24, l'obiettivo di Adonis e dei suoi sodali è quello di ottenere "un nuovo voto popolare sul risultato dei negoziati fra il governo di Theresa May e Bruxelles". Si tratta di una sorta di stratagemma per aggirare l'impossibilità di riaprire le urne per una consultazione elettorale identica a quella svolta un anno fa: non potendo votare un "si" o "no" sull'addio all'Ue, l'idea è quello di spostare la domanda sui risultati dei negoziati portati avanti dalla May e dal commissario europeo per i negoziati.

Per i promotori, infatti, un voto negativo sulle clausole del divorzio avrebbe lo stesso significato (politico) di "un ripensamento sulla permanenza nell'Ue".

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