Brexit

Brexit, il racconto degli italiani: "Qui Londra è sotto choc"

"É stato un risveglio choc. Quello che stupisce di piú é che a votare per l'uscita sono stati gli anziani, i quali non vedranno gli effetti della Brexit"

Brexit, il racconto degli italiani: "Qui Londra è sotto choc"

“Perfida Albione”: la locuzione anti-inglese per eccellenza non è del fascismo e di Mussolini, ma del marchese Agostino di Ximenes, francese di origini spagnole, che scolpì in un verso il suo odio per quelli di Oltremanica: “Attacchiamo la perfida Albione nelle sue acque”. Espressione che fu ripresa dal fascismo all’indomani delle “inique sanzioni” contro l’Italia causate dall’invasione dell’Abissinia nel 1936. l’altra immagine forte, questa sì di conio fascista, fu quella di “popolo dei cinque pasti” a indicare la crapula in cui vivevano gli inglesi che mangiavano addirittura cinque volte al giorno contrapposti alla frugalità dell’Italia rurale. Altri mondi. Oggi gli italiani sono gli italians che invadono la Gran Bretagna e Londra. Ben 57mila e 600 nostri connazionali nel solo 2015 hanno varcato la Manica per raggiungere la nuova terra promessa. Ne abbiamo contattati alcuni per le impressioni della Brexit, ormai nuova ossessione di questo inizio d’estate.

La torinese Federica Zanghirella, che si è trasferita da diversi anni sulle rive del Tamigi, è la vicepresidente della Uk Sommelier Association, consorella britannica dell’Associazione Italiana Sommelier, punto di riferimento per i molti italiani che stanno sfondando nel food&beverage. “É stato un risveglio choc- dice Federica. Quello che stupisce di piú é che a votare per l'uscita sono stati gli anziani, i quali non vedranno gli effetti della brexit. I giovani pagheranno per scelte che hanno fatto le generazioni precedenti. La storia non ha insegnato nulla, a quanto pare. Chi é venuto a stare in UK, é venuto anche per godere dell'apertura mentale, della libertá, e della mentalitá progressista di questo popolo. Ci siamo peró amaramente resi conto che solo Londra ha queste caratteristiche, il resto del Paese é su tutt'altri livelli. Una delusione grande che si accompagna un senso di precarietá che non mi era familiare da quando ho lasciato l'Italia. Non ho idea di come questa nuova era cambierá direttamente la mia vita o il mio lavoro. Credo che i risultati concreti siano per ora imprevedibili. Immagino che per quanto riguarda il vino le importazioni diventeranno ancora piú ostiche e i prezzi aumenteranno. Un mercato che era in netta ascesa potrebbe subire una battuta d'arresto. L'unica cosa che salverá Londra é la presenza di un gran numero di super ricchi a cui in ogni caso la Brexit cambia poco”. La Zanghirella spera in un’uscita negoziata: “Mi auguro almeno che chi negozierá l'uscita dall'Europa sará in grado di preservare un'apertura commerciale che non puó che essere vantaggiosa anche per l'Europa”.

Il calabro-valdostano Enzo Gullone è il general manager di una catena di franchising di gastronomie di prodotti italiani. È arrivato a Londra da circa sei mesi: “Stamattina Londra si è svegliata sotto choc! Sono tutti più zitti del solito, nessuno si permette nemmeno di parlarne di questo referendum. Londra è la città che ha votato remain, come tutto il nord. Nelle facce stordite dalle proprie domande, la gente non riesce a darsi risposte. Sinceramente sono molto tranquillo, perché l’exit avrà effetto dal 2018, ma sono curioso di vedere come reagiranno quando capiranno che parte della ricchezza che hanno ricevuto dall’UE , se ne andrà in altre città (Berlino?). Da oggi sono un extracomunitario!”.

La milanese Eleonora Severgnini ha preso il famoso aereo da circa un mese, è un’italian ancora fresca di tricolore. Ha trovato lavoro nel negozio di una multinazionale dell’abbigliamento per pagarsi i corsi d’inglese a cui si è subito iscritta: “Peccato per l’esito del referendum, proprio oggi è arrivato il mio national insurance number! È una specie di codice fiscale senza il quale qui non sei in regola con la legge, non puoi ottenere gli assegni di disoccupazione e i contributi per la pensione e l’assicurazione. Mi fa sentire un po’ più inglese, questa cosa. Ma non riesco a festeggiare, oggi tira un’aria di forte delusione nel centro di Londra”. Italians a Londra.

Da sempre cittadini del mondo, da oggi forse, un po’ più extracomunitari anche loro. Che lavorano a testa bassa e certamente non mangiano cinque volte al giorno…

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