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Dalla Bundesliga al jihad: il centrocampista di Bin Laden

La storia di Nazir Trabelsi, una breve carriera nel campionato tedesco fino all'incontro con Osama Bin Laden

Dalla Bundesliga al jihad: il centrocampista di Bin Laden

Sui campi da calcio si può incontrare di tutto. Chiunque abbia messo piede sul rettangolo verde conosce bene quante storie, persone e fatti possono trovarsi a rincorrere il pallone da football. C'è chi a fine carriera racconterà di aver giocato con qualche ex campione sceso in categoria più basse per raccimolare qualche soldino in più a fine mese, quelli del "se non mi fossi fatto male", senza dimenticare chi "da ragazzino ero un fenomeno ma non avevo la testa". E poi chi lo sa, ci saranno quelli che potranno raccontarvi di aver giocato, circa 20 anni fa, con il centrocampista-terrorista: dai campi tedeschi al campo di battaglia del jihad.

È il caso di Nizar Trabelsi. Un ragazzo tunisino, classe 1970. Non possiamo negare la qualità del giocatore. Il giornale spagnolo Marca racconta la sua storia iniziata quando giovanissimo e si traferisce in Belgio. Lì ha inizio il sogno di una carriera da professionista: dallo Standard Liegi, notato da un osservatore che lo vide impegnato con la nazionale tunisina, fino alla chiamata alla Bundesliga al Fortuna Düsseldorf nella massima seria calcistica tedesca. Ma come tanti altri come lui, il talento non basta, l'adattamento non è facile. E dalle stelle si passa alle stalle: alcol, droga e un controllo antidoping che entrano in tackle sulla carriera del tunisino. Carriera da archiviare.

Quando il ragazzo sembre aver fatto di tutto per toccare il fondo ma va ben oltre. Brutte conoscenze si dice e non è un detto comune in questo caso. Infatti, negli anni di oblio tra i dilettanti, Nazir conosce Tarek Maaroufi. Piccola nota a fondo pagina: primo cittadino belga a perdere nel 2009 la nazionalità per "condotta delittuosa" dai tempi della Seconda Guerra Mondiale. L'uomo fa conoscere all'oramai ex calciatore alcuni personaggi discutibili: Abou Qatada e Abou Hamza. Quelli che qualche anno dopo saranno segnalati dall'Fbi come intermediari per l'organizzazione terroristica di Al Qaeda in Europa. Un spirale di viaggi e pellegrinaggi in giro per il nord Africa e il Medio Oriente lo portano a scegliere di trasferirsi in Afghanistan. Lì conosce Bin Laden, o meglio "papà". Infatti Trabelsi durante un processo dichiarò che si "affidava a lui per qualsiasi cosa".

Sulle pagine dei giornali, Trabelsi non lo si troverà mai, ma sulle cronache si è parlato di lui nel recente passato. Due giorno dopo l'attentato alle torri gemelle viene arrestato in Belgio con l'accusa di preparare un attentato contro la base americana di Kleine-Brogle e nel 2003 viene condannato a 10 anni di prigione. Nel 2013 la vicenda del calciatore-terrorista torna d'attualità: gli Stati Uniti ottengono l’estradizione del tunisino e tramutano la condanna in ergastolo.

Ora la Corte europea dei diritti umani l’ha considerata irregolare e stabilito un risarcimento di 90mila euro all’ex calciatore.

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