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Burkina Faso in fiamme. L'esercito prende il potere

Dopo giorni di manifestazioni di massa, il Parlamento è stato assaltato e dato alle fiamme

Burkina Faso in fiamme. L'esercito prende il potere

L’esercito del Burkina Faso ha annunciato lo scioglimento del governo e dell’Assemblea nazionale e ha imposto il coprifuoco notturno. I militari hanno anche annunciato un nuovo organo di transizione, di fatto una giunta, dopo le violente proteste antigovernative. L’annuncio è arrivato durante una conferenza stampa, al termine di una giornata di scontri provocati dalle contestazioni al presidente Blaise Compaoré. Il potere esecutivo e quello legislativo saranno assunti da un organo di transizione, con l’obiettivo di un ritorno all’ordine costituzionale "in un periodo di dodici mesi", secondo un comunicato del capo di stato maggiore dell’esercito Nabéré Honoré Traoré, letto da un ufficiale durante una conferenza stampa. Un coprifuoco è imposto "su tutto il territorio dalle 19 alle 6" per "preservare la sicurezza delle persone e dei beni".

La situazione nel Paese è degenerata nella giornata di oggi dopo che le manifestazioni di piazza contro il presidente Blaise Compaorè si sono trasformate in violenti scontri. I dimostranti hanno attaccato il Parlamento e dato fuoco alla tv di stato. Poco fa il presidente aveva annunciato lo scioglimento del governo. La storia del Burkina Faso, colonia francese divenuta indipendente nel 1960, è stata caratterizzata da una serie di copi di stato. Il primo nel 1966 che portò i militari al potere fino al 1978, il secondo nel 1980.

Thomas Sankara, primo presidente del Paese fu fatto uccidere nel 1987 dal suo vice, Compaorè, da allora alla guida del Paese. 

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