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Burqa e kalashnikov: ora arriva il battaglione delle donne jihadiste

Spunta un video che mostra i nuovi arruolamenti dei jihadiste: le donne combattenti, che si addestrano a sparare davanti ad una chiesa in Siria. Forse si tratta di una formazione affiliata all'Isis

Burqa e kalashnikov: ora arriva il battaglione delle donne jihadiste

Divise nere, volti mascherati, kalashnikov puntati al cielo. La colonna marcia dietro al comandante cantando frasi ritmate in arabo. Le truppe si addestrano al sole siriano, quando le voci e i rumori del campo vengono coperti dalla solita musica arabeggiante.

Sarebbe solo l'ennesimo video di propaganda dello Stato Islamico se non fosse per un piccolo, decisivo, particolare. I miliziani, questa volta, sono tutte donne: velate di nero dalla testa ai piedi, la voce flebile ma decisa, inquadrate ordinatamente nelle fila del reggimento.

Un filmato del primo battaglione femminile jihadista è stato pubblicato oggi in rete, e subito diffuso dai media occidentali. Non è chiaro se le donne riprese nel video siano effettivamente affiliate al sedicente Stato Islamico o se invece facciano parte di un'altra delle mille sigle affiliate all'estremismo islamico che compongono la galassia delle formazioni in lotta tra loro nella guerra civile siriana.

È complicato stabilire l'esatta affiliazione del battaglione femminile anche perché non è chiara la posizione dei singoli gruppi combattenti rispetto alla possibilità, per le donne, di combattere o meno.

Non è certa nemmeno l'esatta data di realizzazione del video, mentre è noto il luogo in cui il filmato di propaganda è stato realizzato: lo spazio antistante la chiesa cristiana di San Simeone, a meno di sessanta chilometri dalla città siriana di Aleppo.

Le donne esultano mostrando le armi e gridando al cielo "Allahu Akbar", rispondendo alle incitazioni di un comandante anch'essa donna. Poi si dispongono a semicerchio e a turno si esercitano a sparare con le armi automatiche. Ad ogni colpo, inneggiano ad Allah. Sparano in piedi, in ginocchio, alternandosi al posto di combattimento. Durante tutto il filmato si alternano canti religiosi, lodi allo Stato Islamico e esortazioni alla Jihad.

Appare piuttosto chiaro che lo scopo del video è quasi esclusivamente propagandistico, nonostante diversi esperti militari e di antiterrorismo abbiano rilevato come le donne inquadrate, per la maggior parte, non dimostrino grandi familiarità con le armi da fuoco.

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