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Cameron mentì sul numero di immigrati nel Regno Unito

Secondo il Telegraph, il governo stimò in novecentomila gli immigrati arrivati in Gran Bretagna dal 2011 al 2015. Ma ora i dati lo smentiscono: ne arrivarono quasi due milioni e mezzo

Cameron mentì sul numero di immigrati nel Regno Unito

Nel Regno Unito ci sarebbero molti più immigrati di quelli lasciati trapelare dalle cifre ufficiali. Molti, molti di più. Il governo di David Cameron è stato duramente attaccato dal quotidiano conservatoreThe Telegraph, che ha accusato il premier di aver mentito sui numeri degli immigrati entrati nel Regno Unito negli ultimi cinque anni.

Secondo il giornale londinese, che riporta i dati dell'Ufficio nazionale di statistica, dal 2011 al 2015 sono entrati nel Paese ben 2,4 milioni di stranieri, mentre Downing Street aveva sottodimensionato questo numero, stimando appena novecentomila arrivi.

Nell'editoriale del quotidiano britannico viene messo sotto accusa il governo che pure è dello stesso orientamento politico conservatore del giornale: l'esecutivo di Cameron, scrive la columnist Allison Pearson, ha accolto un numero esorbitante di immigrati, impedendo ai cittadini britannici di accedere ai servizi sociali.

L'ufficio nazionale di statistica, continua l'editorialista, ha tentato di motivare una differenza così macroscopica attribuendola alla discrepanza tra il numero di migranti stabilitisi solo temporaneamente nel Regno Uniti e quelli che invece si sono stabiliti definitivamente.

Ad accusare David Cameron di aver "giocato sporco" sulle cifre della migrazione è stato anche l'ex sindaco di Londra Boris Johnson, da tempo principale rivale proprio di Cameron all'interno del partito conservatore.

Le rivelazioni dell'Ufficio nazionale di statistica, peraltro, hanno messo in grave imbarazzo tutto l'esecutivo, con il ministro del Lavoro Priti Patel che ha ammesso che la situazione è ormai "fuori controllo", aggiungendo peraltro che tale rimarrà fino a che il Regno Unito non abbandonerà l'Unione Europea.

Per i pro-europeisti, che fra le loro file annoverano anche il capo del governo di Sua Maestà, si tratta di un pesante scacco.

Il fronte del "sì" al Brexit avrà gioco facile a presentare l'emergenza migratoria come una difficoltà imposta da Bruxelles che il governo ha tentato (malamente) di nascondere proprio per difendere la permanenza del Regno nell'Unione.

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