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Il capo della guardia nazionale russa sfida a duello l'oppositore di Putin

La sfida d'altri tempi è stata lanciata dal capo della Rosgvardia, Viktor Zolotov, dopo le accuse di corruzione mosse dall'oppositore di Putin, Aleksej Navalny al corpo militare

Il capo della guardia nazionale russa sfida a duello l'oppositore di Putin

È con una formula d’altri tempi, una vera e propria sfida a duello, che il capo della Rosgvardia, Viktor Zolotov, rintuzza l’oppositore di Putin, Aleksej Navalny, che domenica ha lanciato una serie di manifestazioni in tutta la Russia contro la riforma delle pensioni voluta dal Cremlino.

Di solito le autorità moscovite evitano di nominare direttamente il leader della fondazione anti-corruzione, ma dopo i disordini di domenica scorsa Zolotov, a sorpresa, ha voluto fare un’eccezione. Con un video di sette minuti, caricato sul canale Youtube ufficiale della Guardia Nazionale Russa, il capo della forza militare interna del governo ha sfidato a duello il blogger anti-Putin. A far scattare il leader della Guardia Nazionale, spiega l’agenzia russa Tass, sono state le accuse di corruzione mosse da Navalny nei confronti di alcuni ufficiali del corpo militare presieduto da Zolotov.

Nel mirino dell’oppositore ci sarebbero gli approvvigionamenti di cibo dei militari che, secondo la fondazione anti-corruzione, sarebbero stati acquistati da un unico fornitore ad un prezzo maggiore di quello di mercato. “Bugie offensive e disgustose”, secondo Zolotov, che chiama Navalny “furfante”, lanciandogli il suo guanto di sfida. “Voglio semplicemente sfidarti a duello, in un ring, o da qualche altra parte – attacca il capo della Rosgvardia nel video – prometto di farti a pezzi in un paio di minuti”. Zolotov continua poi definendo Navalny “una creatura americana fabbricata in provetta”.

Sulla questione è dovuto intervenire anche il portavoce del Cremlino, Dmitrj Peskov, il quale, cercando di smorzare i toni, ha definito “comprensibile di fronte alle accuse mosse al presidente russo Vladimir Putin”, la reazione di Zolotov. "Calunnie senza vergogna", per Peskov, che, astenendosi dal commentare ulteriormente, ha sottolineato di non considerare le parole del capo della Guardia Nazionale come “una minaccia fisica per Navalny”.

Nel finesettimana, secondo i dati forniti dalla Ong OVD-info, sarebbero stati circa mille i manifestanti fermati durante le proteste a San Pietroburgo, Mosca, Ekaterinburg, Krasnodar e Omsk contro l’aumento dell’età pensionabile.

A promuovere i raduni, a cui hanno preso parte qualche migliaio di persone in tutta la Russia, è stata proprio l’organizzazione di Navalny, attualmente in carcere per scontare una condanna a 30 giorni per manifestazione non autorizzata.

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