Mondo

Caso Huawei, rilasciata su cauzione Meng Wanzhou

Meng Wanzhou, top manger di Huawei, é stata rilasciata dal tribunale canadese dopo il pagamento di una cauzione di 10 milioni.

Caso Huawei, rilasciata su cauzione Meng Wanzhou

Il tribunale di Vancouver ha stabilito il rilascio su cauzione di Meng Wanzhou, la figlia del fondatore di Huawei e capo finanziario del colosso tecnologico cinese, arrestata in territorio canadese su richiesta degli Stati Uniti, che ne chiedevano l’estradizione con l’accusa di aver violato le sanzioni contro l’Iran. Una cauzione costata al colosso cinese 10 milioni di dollari canadesi.

Alla top manager di Huawei é stata concessa adesso la libertá vigilata. Lady Huawei non potrá piú lasciare il territorio canadese, almeno fino al processo per estradizione previsto per il prossimo 6 febbraio. Meng Wanzhou ha quindi consegnato il proprio passaporto alle autoritá canadesi e indossato un braccialetto elettronico per poter essere sempre monitorata. Le spese per la sicurezza restano a suo carico.

La decisione del tribunale di Vancouver arriva ad un giorno dall’arresto di un diplomatico canadese sul suolo cinese. Dure le parole del ministro degli affari esteri cinese, Wang Yi, che commenta il caso politico scoppiato con l’arresto di Lady Huwei. “La Cina non resterá con le braccia conserte a guardare che i suoi cittadini vengono maltrattati all’estero”, ha dichiarato Wang.

Ieri Michael Kovrig, ex diplomatico canadese impiegato in Cina presso un’organizzazione che si occupa di prevenzione dei conflitti, é stato arrestato dalle autoritá di Pechino. I capi di accusa restano ancora ignoti. Oggi Meng Wanzhou viene liberata su cauzione e costretta alla libertá vigilata. “Sono a Vancouver di nuovo con la mia famiglia. Sono fiera di Huawei e sono fiera della mia patria. Grazie per le vostre preoccupazioni”, scrive Lady Huawei sui social network cinesi.

Restano aperte le frizioni diplomatiche tra Washington e Pechino, anche se gli Stati Uniti hanno negato un coinvolgimento diretto tra il rilascio su cauzione di Lady Huawei e gli attuali interessi commerciali degli Usa a Pechino. I negoziati con la Cina sono stati avviati a Buenos Aires, Argentina, proprio il giorno dell’arresto di Meng Wanzhou. Il presidente americano, Donald Trump, non nega che il caso Huawei sia all’ordine del giorno alla Casa Bianca e non esclude un intervento diretto in futuro.

“Interverrei qualora lo ritenessi necessario per il Paese”, ha ammesso Trump.

Commenti